Le auto di F1 hanno una elettronica all’avanguardia. Ogni elemento è concepito per la massima resa e c’è un motivo valido dietro la scelta delle squadre di abbandonare il volante rotondo.
Le immagini di un tempo mettevano in primo piano i cavalieri del rischio su monoposto con sterzi tondi. Erano, veramente, simili a quelli usati dalle case produttrici per le vetture stradali. I tempi, in seguito, sono cambiati e le vetture moderne della categoria regina del Motorsport hanno iniziato ad avere dei veri e propri computer nei quali sono presenti decine di tasti e un display con tutte le informazioni principali per i piloti.
La Scuderia Ferrari ha avuto un impatto determinante nell’evoluzione dei volanti. Michael Schumacher ha iniziato a correre in Benetton con ancora una concezione arcaica di volante tondo per poi ritrovarsi nelle mani, sotto sue indicazioni precise, la moderna concezione di steering wheel con display. Con il nuovo millennio i volanti si sono trasformati in veri e propri computer con manettini e con l’indicazione su un display di tutte le info necessarie per i piloti.
Sono regolabili, in un batter di ciglia, la mappatura del motore, l’intensità del freno motore, il bilanciamento dei freni e tanti aspetti dell’aerodinamica delle wing car. Una delle difficoltà dell’era moderna si sostanzia proprio nell’uso, quasi compulsivo, di una serie di bottoni che prima non esistevano. I piloti di un’altra gen lo troverebbero quasi una distrazione.
Ogni squadra e ogni pilota dispone di un volante personalizzato in base alle caratteristiche soggettive di ognuno. La customizzazione ha un effetto anche sullo stile di guida tra compagni, come noterete dagli on board. Ciascun team presenta un gruppo di tecnici che lavora anche sul design dei volanti, sempre più ergonomici e cuciti su misura di ciascuno.
Nel video in basso del canale YouTube Donut potrete ammirare l’evoluzione degli sterzi, dagli albori sino alle ultime annate. La Williams si differenzia rispetto al resto dei team, proponendo lo schermo alle spalle del volante. L’assemblaggio di un moderno steering wheel determina un lavoro di oltre 80 ore. I principali materiali usati sono la fibra di carbonio, il titanio, il silicio e il rame. Ecco come funziona la retromarcia in F1.
Ciascun driver partecipa al processo di lavorazione. Aspetto essenziali sono i pallini, visibili sopra il display, che si illuminano ad ogni cambio di marcia e permettono al pilota ad ottimizzare i tempi di cambiata. Naturalmente si può anche bere, premendo il tasto apposito, azionare il DRS o innestare la retromarcia.
Il metodo di sterzata di una monoposto è molto diverso a quello di un’auto tradizionale. Un volante rotondo occuperebbe uno spazio enorme ed inutile nell’abitacolo, poco più di un quarto di giro fa fare alle ruote la loro massima escursione. Un volante rotondo non avrebbe alcun senso nell’era moderna di F1. Per di più la forma che vedete nell’immagine in alto permette di avere tutto lo spazio necessario per ospitare l’occorrente odierno.
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