La Red Bull è tornata a dominare nel Circus anche grazie alla power unit Honda, ma ora emerge un problema non da poco.
Il Gran Premio del Giappone vinto da Max Verstappen ha regalato alla Red Bull il sesto titolo costruttori della sua storia, il secondo consecutivo. Ancora una volta, il team di Milton Keynes ha festeggiato un mondiale a casa della Honda, che fornisce le power unit alla squadra anglo-austriaca.
Lo scorso anno, fu Verstappen a vincere in Giappone il titolo piloti, cosa che stavolta farà quasi certamente in Qatar il prossimo fine settimana. L’accordo con la Honda è stata la fortuna del team di Christian Horner, che tra il 2014 ed il 2018 ha fatto da comparsa per via dei poco potenti ed inaffidabili motori Renault.
La casa di Sakura ha prodotto dei propulsori eccellenti dopo le difficoltà con la McLaren, ma ora sta per cambiare tutto. Le strade di Red Bull ed Honda si separarenno tra poco più di due anni, e si sta scatenando una situazione non proprio piacevole in vista del prossimo futuro.
Red Bull, situazione di crisi con la Honda
Alla fine del 2025, la partnership tra la Red Bull e la Honda volgerà al termine, dal momento che il team di Milton Keynes ha firmato un accordo con la Ford. Il 2026 sarà l’anno del debutto delle nuove power unit, che daranno molto più spazio all’elettrico e che porteranno all’eliminazione della complicata MGU-H, che fece vedere i sorci verdi ai giapponesi ai tempi dell’accordo con la McLaren.
In un primo momento, sembrava che la Honda dovesse lasciare la F1, ma la realtà è ben diversa. Dal 2026 si legherà infatti all’Aston Martin, un team ambizioso che sarà l’unico cliente della casa di Sakura. Ciò significa che i giapponesi vogliono andare avanti e fare sul serio, e con la squadra di Christian Horner si sta creando una situazione non faciel da affrontare.
Di fronte a Red Bull ed Honda c’è una partnership di ancora due anni, che potrebbero essere affrontati quasi da separati in casa. Secondo alcune fonti, pare che tra le due parti ci sia una sorta di gelo, ed anche Helmut Marko, il superconsulente del team di Milton Keynes, intervistato da “Auto Motor und Sport“, la situazione sarebbe molto tesa.
Ecco le sue parole: “Non possiamo neanche cambiare settaggi o mappature, tutto questo lo fa il personale della Honda che viene in pista con noi“. La squadra anglo-austriaca, infatti, non può toccare i motori, che vengono realizzati e trattenuti proprio presso la sede della Honda in Giappone.
Il presidente di HRC, ovvero Koji Watanabe, ha messo la pietra tombale su una possibile distensione dei rapporti: “La Red Bull non ci dice nulla del suo motore (si riferisce a quello Ford del 2026) e noi non diciamo niente a loro del nostrro sviluppo. Al momento è in corso quella che potremmo definire come una “guerra” di informazioni“.
Parole molto dure che arrivano direttamente dal grande capo di Honda Racing Corporation, azienda che ora sta iniziando a concentrarsi sui motori che andrà a fornire tra poco più di due anni all’Aston Martin, attualmente spinta da unità propulsive di casa Mercedes.
Il vantaggio per i campioni del mondo è che i motori attuali sono del tutto congelati, e che saranno gli stessi sino a fine 2025. Gli unici interventi consentiti riguardando l’affidabilità ed alcuni settaggi della parte ibrida, ma sul fronte prestazionale, ormai dal 2022, gli sviluppi sono congelati. Sarà interessante, nel 2026, capire chi tra Ford ed Honda avrà fatto il lavoro migliore, ma davanti ci sono ancora due stagioni da affrontare insieme, ed il clima non è certo dei migliori.