L’Alfa Romeo si è sempre distinta per il curioso simbolo del Quadrifoglio sulle sue auto, ed oggi vedremo di cosa si tratta.
Tra i marchi più in forma attualmente nel mercato spicca senza alcun dubbio l’Alfa Romeo, che continua a crescere di mese in mese. Il mese di settembre si è chiuso con ben 2.200 auto vendute, che per essere un marchio Premium è un risultato da sogno, ma si punta a fare ancor meglio.
Il lancio della supercar, la 33 Stradale, ha aumentato l’appeal attorno a questo costruttore, che ora punta a realizzare una serie di modelli esclusivi e ad alta prestazione. La storia dell’Alfa Romeo è legata anche al simbolo del Quadrifoglio, di cui oggi vi andremo a parlare nei minimi dettaglio.
Per chi non lo sapesse, l’Alfa Romeo ha tra i suoi simboli principali un Quadrifoglio, ed oggi cercheremo di capire cosa significa. Esso viene posizionato sui modelli che hanno un’anima sportiva, che in tempi moderni sono stati effettivamente ribattezzati in questo modo.
L’esempio chiaro è dato dal SUV Stelvio e dalla berlina Giulia, entrambe disponibili in versione Quadrifoglio. Entrambe hanno una potenza superiore a 500 cavalli, ed hanno un prezzo di listino attorno ai 100.000 euro. In sostanza, si tratta di due gioielli che costano parecchio e che hanno delle prestazioni sensazionali, spinte da un motore V6 da 2,9 litri.
Il simbolo del Quadrifoglio ha una storia lunghissima, ed è nato nel 1923, esattamente 100 anni fa. Proprio per questo, l’Alfa Romeo ha deciso di festeggiare questo anniversario con due versioni ancor più uniche di Giulia e Stelvio Quadrifoglio, svelate in occasione della Mille Miglia di qualche mese fa.
Il logo di cui stiamo parlando apparve proprio in occasione di una delle gare più importanti del passato, su una delle quattro Alfa RL Targa Florio. L’auto fu preparata da Giuseppe Merosi per la gara siciliana, che all’epoca era considerata la competizione più prestigiosa al mondo. Le auto furono affidate ad Antonio Ascari, Enzo Ferrari, Giulio Masetti ed Ugo Sivocci.
Sino a quel momento, l’Alfa non aveva mai ottenuto grandi vittorie nel mondo delle corse, e proprio in occasione di quella Targa Florio cambiò tutto. Sivocci era un pilota di grande talento, ma che spesso era costretto a rinunciare a delle vittorie importanti a causa della sfortuna che lo colpiva, fermandolo sempre prima di fargli ottenere grandi gioie.
Per la Targa Florio di quell’anno, fece dipingere un Quadrifoglio sulla propria vettura per scacciare la sfortuna ed, incredibilmente, portò a casa la vittoria. Il successo maturò poco prima del traguardo, quando l’Alfa del compagno di squadra Ascari ebbe un guasto tecnico e si spense, consegnando il successo a Sivocci stesso.
Da quel momento in avanti, il simbolo del Quadrifoglio è entrato a far parte della storia della casa di Arese, ed ancora oggi, lo vediamo sulle auto ad alte prestazioni. La storia è davvero incredibile, e testimonia quanto, in alcuni casi, la sorte possa anche decidere il destino e determinare le scelte di un marchio automobilistico.
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