Chi è il Presidente più vincente nella storia Ferrari? E’ nella leggenda

Vi sono personaggi che entrano nella storia del Motorsport per scelte che hanno cambiato un’epoca. Ecco il numero 1 assoluto della Ferrari.

Trenta anni fa la Ferrari, in F1, stava attraversando un periodo di oscurantismo simile a quello odierno. La Rossa non vinceva un Mondiale piloti dal 1979 con Scheckter. C’era bisogno di un approccio diverso. La morte del Presidentissimo Enzo Ferrari aveva creato delle forti tensioni a Maranello. Luca Cordero di Montezemolo, dopo l’esperienza al fianco del Drake, conosceva come pochi il reparto sportivo della casa modenese.

Chi è il Presidente più vincente nella storia Ferrari? E’ nella leggenda
Presidenti Ferrari – Tuttomotoriweb.it

Il bolognese, a 44 anni, diventò il Presidente. Iniziò una nuova era, sempre con il Commendatore di Modena nel cuore. Le azioni di Montezemolo rispecchiavano il carattere indomito ed inflessibile del fondatore del Cavallino. L’ambiente negativo fu spazzato via dalle prime scelte del manager bolognese. La Ferrari era sull’orlo del baratro e, stavolta, nemmeno gli Agnelli erano in grado di scacciare via il rischio liquidazione che sembrava in atto. La Ferrari passò da una ipotetica cassa di integrazione a una crescita irrefrenabile, dentro e fuori la pista.

Scacciati via i pensieri di un marchio rivolto al passato, Montezemolo iniziò a guardarsi intorno per selezionare dei nuovi profili desiderosi di mettersi in gioco. Il primo grande acquisto fu l’arrivo, dal mondo rallistico, di Jean Todt. Il tecnico era per molti un azzardo, non avendo le mani in pasta nel complicato mondo del circus. In poco tempo il francese prese le redini del muretto, ma prima di vedere i risultati ci vollero molti anni.

I risultati non caddero dal cielo ma c’era una idea comune. Ogni anno dovevano arrivare segnali positivi. Dal 1993 in avanti, infatti, la Rossa riuscì a conquistare risultati migliori dell’anno precedente. L’ex avvocato bolognese, dato il suo carisma, strappò i migliori tecnici alla concorrenza. Dopo i Mondiali di Michael Schumacher in Benetton, nel 1994 e nel 1995, furono strappati Brawn e Byrne. Due geni assoluti che portarono un know-how che, ai tempi, mancava.

La Ferrari di Montezemolo

Con la possibilità di sviluppare le vetture in pista e non porsi limiti di budget, la Ferrari crebbe a dismisura con l’arrivo del Kaiser. Michael aveva le idee chiare. Il primo anno sarebbe stato duro e avrebbe perso la corona ma già nel 1997 avrebbe lottato per il titolo. Piovvero forti critiche sul suo conto quando commise un errore di reazione clamoroso, a Jerez de la Frontera, nell’ultima tappa contro Jacques Villeneuve.

La Ferrari di Montezemolo
Ferrari (Ansa) Tuttomotoriweb.it

Michael prese in pieno il figlio d’arte di Jacques e gli furono tolti tutti i punti. Smaltita la delusione per la penalità e la perdita della chance mondiale, nel 1998 e nel 1999 si impose la McLaren con Hakkinen. Michael subì cocenti delusioni e un infortunio pesante, ma tornò più forte di prima e nel nuovo millennio aprì il quinquennio aureo.

La Ferrari vinse 5 mondiali di fila con Michael Schumacher e 6 costruttori consecutivi (1999-2004). In totale 14 titoli mondiali da piloti e costruttori, cui aggiungere i 5 da direttore sportivo negli anni ’70, al fianco di Enzo Ferrari. Montezemolo è stato il numero 1. I suoi successori Marchionne ed Elkann non hanno vinto nulla nella categoria regina del Motorsport. L’addio del settembre 2014 fu inaspettato ma Montezemolo aveva risollevato dal basso un brand, portandolo a toccare il cielo.

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