In Qatar nulla è funzionato come avrebbe dovuto. Vi sono stati seri problemi per tantissimi piloti di Formula 1. Le temperature erano insopportabili nell’abitacolo.
Tanti piloti hanno rischiato nella tappa qatariota e nessuno si è degnato di presentare almeno delle sentite scuse per lo spettacolo indegno. Se questa è la Formula 1 moderna, surrogato di quella entusiasmante di un tempo, probabilmente un campionissimo old school come Max Verstappen non ci rimarrà a lungo.
Il figlio d’arte di Jos si è laureato campione del mondo per la terza volta ed è nata la stella Piastri, su una straordinaria McLaren. Per il resto il weekend in Qatar è stato da dimenticare. Dai cordoli, alla sabbia, passando alla questione track limit alle 3 soste obbligatorie. Lo spettacolo è stato indecoroso e la gara soporifera. Se l’esperimento dei 3 pit obbligatori è nato da una clamorosa incapacità gestionale dell’evento, sia lato Qatar che Pirelli, ciò che hanno rischiato i driver non è accettabile.
In determinati circuiti ci si corre per soldi. Inutile girarci troppo intorno all’argomento. I 20 piloti sono stati trattati come delle cavie. Un evento del genere non potrebbe avere luogo nella prima metà di ottobre con temperature insopportabili anche senza il calore della tuta e della vettura. C’è chi, come Logan Sargeant, non è riuscito a completare la corsa, sebbene sia tra i più atletici del circus.
A rendere ancor più difficile il GP è stata la concezione di gara senza risparmi. I piloti hanno potuto spremere le monoposto e le gomme al massimo, gestendo solo in poche tornate. Le temperature hanno messo a dura prova i più giovani e, soprattutto, i veterani. Alonso è sembrato in difficoltà come non mai e non è stato il solo. Il suo compagno di squadra ha richiesto l’intervento dei medici.
Formula 1, che paura per i piloti
Che la situazione fosse critica si era capito già dalle prime sessioni. Le alte temperature e l’umidità al 72% hanno reso il GP una prova fisica disumana. I piloti hanno provato in tutti i modi a prendere aria fresca. C’è chi ha alzato la visiera, chi ha alzato le mani ad oltre 300 km/h per avere un pizzico di refrigerio, e anche chi è arrivato con il fiatone, barcollando al termine della corsa ai box o in ambulanza.
Stroll e Albon sono stati portati al centro medico. Ocon ha confessato di aver vomitato due volte al giro 15 per poi continuare e terminare anche a punti. Oscar Piastri, nonostante sia tra i più giovani, ha avuto quasi un collasso nel retro podio. “Non mi aspettavo una cosa del genere, normalmente riesco a fare due distanze di gara, anche a Singapore quando fisicamente sei al limite – ha spiegato ad AS il francese dell’Alpine – il caldo era estremo e non credo che il nostro abitacolo sia il più fresco perché siamo vicini al motore, sembrava che ci fossero 80ºC in macchina, come una sauna“.
Questa volta è andata bene, ma sarebbero anche potuti svenire. Sentite cosa ha detto Verstappen. I piloti di Formula 1 sono preparati al peggio. Non hanno paura di affrontare anche le sfide più estreme, ma non bisognerebbe giocare con la salute. Lo scempio avvenuto in Qatar dovrebbe far riflettere il CEO della F1, Stefano Domenicali, e Liberty Media.