Sui social si è scatenato un attacco mediatico con pochi precedenti. Ecco la reazione contro un pilota di F1 finito nel mirino della critica.
I social network avranno anche accorciato le distanze tra gli utenti comuni, ma hanno reso un inferno la vita dei personaggi famosi. I protagonisti del circus sono diventati dei veri VIP, grazie anche a Netflix e la serie Drive To Survive. Oggi sono trattati come degli influencer, non tanto per le performance in pista, ma per tutto quello che gira intorno alle loro vita.
I 20 driver della F1 conducono una esistenza da sogno, tra eventi internazionali, viaggi nei migliori resort, compagnie femminili di altissimo profilo, garage con supercar top e tanto altro. Per questo motivo seguire Lewis Hamilton, Charles Leclerc, Max Verstappen e tutti gli altri protagonisti è diventato un secondo sport, dopo quello principali. Una nuova gen di fan ha approcciato il circus, quasi per moda o per l’appeal del nuovo corso targato Liberty Media.
Un piccolo gesto fuori dalle regole può diventare, in questo contesto, un caso diplomatico. I brand, oggi, sono molto attenti al politicamente corretto. Persino un gesto di stizza o una frase fuori posto rischia di creare dei tormentoni mediatici che non si esauriscono finché non è diramato un comunicato o un Tweet di scuse. Essere fuori dai canali social, allo stesso tempo, rappresenta una forte preclusione ad altri business ed introiti.
In questo scenario sempre più schizofrenico ed autolesionista, il personaggio della settimana in F1 è diventato Lance Stroll. Quest’ultimo ha sfasciato diverse vetture e ha preso paga dal suo esperto compagno, Fernando Alonso, ma è balzato su tutti i magazine per una azione nei confronti del suo personal trainer durante le qualifiche del Qatar.
F1, occhi puntati su Lance Stroll
Il figlio del proprietario del team Aston Martin sta attraversando una fase di forti pressioni. Se da una parte continuerà ad avere un sedile assicurato in un contesto che, generalmente, offre ben poche certezze, dall’altra ha subito pesanti umiliazioni nel 2023. Dopo essere eliminato in Q1, nelle qualifiche del GP del Qatar di F1, si è scagliato con veemenza contro il suo preparatore atletico, dopo aver scaraventato il volante della sua AMR23.
Henry Howe, che voleva portarlo al ring per le interviste di rito, è stato spintonato in malo modo. Ai giornalisti il canadese ha risposto a monosillabi, data l’arrabbiatura, e ha deciso di fregarsene dell’immagine che avrebbe trasmesso al mondo intero. La FIA, sollecitata a prendere una posizione, ha ufficializzato martedì sera che Stroll era stato messo sotto inchiesta in relazione ai comportamenti inadeguati durante il Gran Premio del Qatar.
Di base il ricco driver canadese non ha infranto alcuna specifica regola. Ha avuto degli atteggiamenti non esemplari, ma nemmeno così clamorosi da scatenare l’interesse dei Commissari Sportivi. Secondo l’articolo 12.2.1.c del Codice Sportivo Internazionale della FIA un concorrente può essere perseguito se adotta una condotta fraudolenta e pregiudiziale agli interessi di una qualsiasi competizione o agli interessi degli sport motoristici in generale.
Di base Stroll è sotto attacco su tutti i fronti, soprattutto sul web. Un pilota dovrebbe essere giudicato per le sue azioni in pista e, in quel caso, meriterebbe una super critica, tuttavia la gogna mediatica, dopo un banale episodio di stizza ai box, sembra eccessiva. Il mondo della F1 viaggia anche sul filo della tensione e delle pressioni.
I driver non sono robot e possono anche avere reazioni non esemplari, anche perché chi è seduto sul divano con l’aria condizionata non può decidere cosa sia giusto o sbagliato quando avviene qualcosa in un box rovente, ha spiegato il t.p. Krack al termine della corsa in Qatar.