Pecco Bagnaia ed Jorge Martin si giocano il titolo mondiale della MotoGP, con lo spagnolo che ora detiene un record negativo.
La MotoGP ci sta regalando delle enormi emozioni in questo 2023, anche se la Ducati fa gara a parte ed il duello mondiale è riservato a due Desmosedici GP23. La casa di Borgo Panigale ha vinto il quarto titolo costruttori di fila, il quinto nella sua esperienza in top class, visto che nel 2007 arrivò il primo grazie a Casey Stoner e Loris Capirossi.
Jorge Martin sta sfidando ad armi pari Pecco Bagnaia, anche se va ricordato che lui è in pista con la Ducati Pramac, comunque un team satellite, anche se molto professionale e dotato della moto factory. In pochi avrebbero scommesso sul rider iberico ad inizio anno, ma con una stagione davvero eccezionale, Jorge si sta facendo valere, e può pensare di giocarsela sino in fondo, diventando anche il favorito in un preciso frangente.
Dopo la vittoria nella Sprint Race di sabato scorso, Jorge era salito in testa al mondiale e tutta la MotoGP era ai suoi piedi, ma in gara, con quella caduta avvenuta mentre dominava, lo scenario è del tutto cambiato. Il ritiro nel GP di Indonesia porta a Martin anche un record negativo, con Bagnaia che è riuscito subito a tornare in testa alla classifica dopo averla persa poche ore prima.
MotoGP, Jorge Martin ed il record che nessuno vuole
La stagione di MotoGP targata 2023 è da record per la Ducati, ma ci sono anche degli aspetti negativi per Jorge Martin, che di sicuro sta facendo un campionato sopra le aspettative. La caduta di Mandalika può pesare sulla corsa al titolo e sul suo morale, oltre che sulle statistiche, e su questo ultimo aspetto, si potrà fare poco per migliorare la situazione.
Infatti, tornando al fine settimana del GP di Indonesia, emerge un retroscena davvero curioso. Vincendo la Sprint Race, con l’ottavo posto di Pecco Bagnaia, il rider della Ducati Pramac era salito in testa alla classifica, con 7 punti di vantaggio sul rivale. Tuttavia, poi è arrivata la gara domenicale, quella che gli avrebbe potuto garantire un primo mini-allungo in chiave iridata.
Partito dal sesto posto, Jorge è scattato come un missile, ed alla prima curva si è ritrovato subito in testa, imprimendo un ritmo insostenibile per la concorrenza. Nel frattempo, Bagnaia ha rimontato sino alla zona podio, quando si è materializzato il miracolo. Martin è caduto mentre aveva un margine di oltre tre secondi su Maverick Vinales e lo stesso Bagnaia, proprio quando non c’era alcun bisogno di continuare a forzare in quella maniera e la gara era già nelle sue mani.
Bagnaia ne ha approfittato ed ha vinto la gara, tornando così in testa al campionato con 18 punti di vantaggio. Ciò significa che Martin è stato in testa alla classifica per sole 24 ore e 21 minuti, l’arco temporale più breve nella storia della MotoGP. Si tratta di un record negativo, come ha sottolineato “Marca“.
Martin è salito al comando alle ore 15:22:09 locali del sabato, ed ha ceduto di nuovo la vetta della graduatoria generale al rivale alle ore 15:43:34 della domenica, nel momento in cui Pecco ha tagliato il traguardo da vincitore. Mai nella storia della top class era successa una cosa simile, ma va fatto un dovuto appunto.
Infatti, in passato non c’erano le Sprint Race e la leadership iridata non poteva passare di mano tra sabato e domenica, per cui, è un primato negativo a cui va comunque dato un valore relativo. Martin ha tutte le carte in regola per rifarsi, ma sono vietati altri errori.