Charles Leclerc ha ottenuto la sua ventunesima pole in carriera in F1. Di solito raggiunti questi livelli un driver si è giocato almeno un mondiale. Ecco cosa dicono le statistiche.
Vi sono piloti che hanno un talento naturale in qualifica. C’è chi è più consistente in gara come Fernando Alonso e chi porta la vettura sempre in prima fila. Nel giro decisivo del Q3 Charles Leclerc è già tra i migliori della storia della Formula 1. L’aspetto paradossale è non ha mai avuto un’auto in grado di tenere testa ai rivali più accreditati in gara.
Sotto questo aspetto deve essere frustrante essere un driver in grado di segnare podi e vittorie, magari lottando con Hamilton e Verstappen come nel 2019 e non avere mai la possibilità di andare fino in fondo. Leclerc in Ferrari è diventato, di fatto, un incompiuto piuttosto che un predestinato. Avrebbe potuto ottenere straordinari traguardi se si fosse trovato nella posizione di un Max Verstappen in RB. Il monegasco non ha mai goduto di un team a sua completa disposizione e che puntasse su di lui in passato.
È emerso in modo lampante nel 2022 quando si è trovato a gestire un gran vantaggio in classifica, dopo aver ottenuto due splendide vittorie ad inizio campionato. Segnò un hat trick in Bahrain e un grand chelem in Australia, sfruttando due DNF del coetaneo olandese. Una squadra con idee chiaro avrebbe dovuto puntare con decisione sul numero 16 ma l’ex t.p. Mattia Binotto rivitalizzò il teammate spagnolo.
I valori si sono nuovamente avvicinati su un’auto di scarso valore come la SF-23. Ma quando ha avuto una monoposto in grado di fare la differenza, Leclerc ha dimostrato di essere molto di più di qualche giro secco indovinato in Q3. Nel 2023 non ha ancora vinto una corsa, al contrario di Sainz ma è sopraggiunta anche un po’ di demotivazione a seguito dell’ennesimo progetto fallimentare della Scuderia.
Nel finale di campionato dovrà provare a sfruttare al massimo ogni chance, anche per permettere alla Rossa di riacciuffare il secondo posto nei costruttori. La partenza al palo in Texas è, assolutamente, una sorpresa. Anche in passato CL16 ha sorpreso tutti. Al suo primo anno in Ferrari divenne il pole man del campionato con ben 7 pole. Nel 2020 non arrivarono giri veloci in Q3 a causa della pessima SF1000.
Nel 2021 il monegasco marcò 2 pole, ma rimase, per il secondo anno di fila, a secco di successi. Nel 2022, ancora una volta, ha messo a segno più pole position di chiunque altro, ben 9, ma non gli sono valse una sfida mondiale sino alla fine con il figlio d’arte di Jos. In totale Charles, con le 3 partenze dalla prima casella della griglia di questa stagione, è salito a quota 21, superando Valtteri Bottas.
Non solo non ha mai vinto il titolo, ma nemmeno ci è andato vicino in carriera. Un primato frustante, anche perché nessuno sembra, al momento, poterlo avvicinare. Le statistiche lo vedono anche ad un passo da Alonso (22) che ha in bacheca 2 mondiali. Verstappen, invece, con 30 pole si è aggiudicato 3 titoli mondiali.
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