MotoGP, Quartararo distrugge la Yamaha: arriva la critica demolitrice alla M1

La stagione di Fabio Quartararo può essere classificata come un disastro annunciato. Il rider francese aveva, chiaramente, denunciato le problematiche ma la Yamaha non ha salvaguardato il campione.

Orfana di un team satellite, la squadra factory Yamaha si è ritrovata a contendere alla Honda l’ultimo posto nella classifica costruttori. E’, assolutamente, paradossale come due dei migliori costruttori al mondo stiano vivendo una condizione di assoluta crisi. Marc Marquez ha scelto di abbandonare l’HRC, ma Fabio ora è spalle al muro.

MotoGP, Quartararo distrugge la Yamaha
Fabio Quartararo (Ansa) tuttomotoriweb.it

Ha mandato un messaggio chiaro ai ducatisti. Il suo rinnovo di contratto è arrivato, nel pieno della scorsa annata, in uno slancio di fiducia. La M1 ancora contendeva alla Desmosedici la palma mondiale e la promessa dei vertici della casa di Iwata sulla possibilità di competere con un motore più potente avevano, letteralmente, convinto il campione del mondo 2021 a continuare la sua cavalcata.

Si è tratta, invece, di scelta fallimentare per il suo futuro professionale. Fabio non vince un Gran Premio dal 19 luglio 2022 quando si impose in Germania. Il francese sembrava potersi confermare campione del mondo, prima di subire una delle rimonte più dolorose della storia della classe regina. Non sono bastati 91 punti di vantaggio che, senza Sprint Race, significavano quasi 4 GP per battere Nuvola Rossa.

Pecco Bagnaia è tornato a fare la differenza e ha ripreso il fenomeno francese nel finale di stagione, superandolo senza pietà e chiudendo i giochi con un nono posto a Valencia. La sfida nel 2023 non si è più riproposta a causa delle scarsissime prestazioni della M1.

Una moto nervosa che non si è evoluta sul piano tecnico. Telaisticamente parlando si tratta di una moto datata, mentre sul lato motoristico non ha fatto i progressi sperati, nonostante l’arrivo di tecnici di fama mondiale come Marmorini, ex Ferrari.

La critica di Quartararo alla Yamaha

In questa annata il nativo di Nizza ha alternato buone prestazioni a passaggi a vuoto preoccupanti. In quattro occasioni Fabio è arrivato al terzo posto. L’ultimo podio è giunto a Mandalika, complice una gara ricca di imprevisti. Nelle Sprint Race El Diablo non ha mai conseguito risultati di spessore. Non è fautore delle gare brevi e i suoi risultati lo hanno portato a chiudere la Top-10 della graduatoria.

MotoGP, Quartararo distrugge la Yamaha
La critica di Quartararo alla Yamaha (Ansa) tuttomotoriweb.it

In Australia sono arrivate altre sonore lezioni alla Yamaha. Fabio si è stancato di proteggere il lavoro di una squadra che non ha investito come avrebbe dovuto e brancola nel buio. “Abbiamo bisogno di 15 inverni per raggiungere il livello della Ducati. Ma l’obiettivo non è raggiungere la Ducati, bensì avvicinarsi a loro. Ogni anno facciamo un passo avanti in un settore, ma ne facciamo due indietro in altri“, ha sentenziato il pilota francese dopo la tappa in Australia.

La Desmosedici GP23 è arrivata ad un livello tale che nessuna squadra al momento può competere. Nonostante i passi in avanti KTM e Aprilia non hanno stravolto una gerarchia che va avanti dal 2020. La Ducati sta dominando. “Il telaio che avevamo qualche anno fa era magico e ci permetteva di fare quello che volevamo, anche se eravamo lenti sul rettilineo. La moto era lenta, ma girava molto bene. Ora è lenta e non gira affatto“, ha concluso Fabio.

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