F1, squalifica a Leclerc: la Ferrari ha una sola chance per ribaltare il verdetto

Vi spieghiamo nel dettaglio i motivi che hanno portato alla clamorosa squalifica ad Austin della Ferrari SF-23 di Charles Leclerc e della W14 di Lewis Hamilton.

E’ arrivata una beffa atroce per Ferrari e Mercedes molte ore dopo la corsa in Texas. Le irregolarità al fondo delle vetture hanno portato i giudici a prendere la decisione alle 2.20 italiane. Lewis Hamilton aveva ottenuto un super risultato, arrivando secondo negli scarichi di Verstappen. Leclerc, invece, aveva chiuso sesto a causa di una pessima strategia ad una sola sosta.

F1, squalifica a Leclerc
Ferrari n.16 squalificata (Ansa) tuttomotoriweb.it

La Mercedes e la Ferrari sono state attenzionate dal delegato tecnico FIA Jo Bauer, che ha dopo la corsa, ha rilevato alcune irregolarità al fondo. L’usura del fondo piatto è stata trovata non conforme all’articolo 3.5.9 e del regolamento tecnico, il quale stabilisce che il plank delle wing car debba avere uno spessore minimo di nove millimetri. Sia Mercedes che Ferrari sono andate oltre la soglia consentita.

Come è potuto accadere? I due top team in lotta per la seconda piazza nella graduatoria costruttori hanno provato a giustificarsi, dando la responsabilità alle sconnessioni della pista del COTA. Per di più la gara sprint non avrebbe aiutato, portando al minimo il tempo per modificare l’assetto delle monoposto. Sainz ne ha approfittato per salire sul podio ed allungare a +20 sul monegasco.

Ferrari n.16 squalificata, previsto l’appello?

Leclerc è rimasto con l’amaro in bocca per l’epilogo di una tappa che già lo aveva visto scivolare in sesta posizione, partendo dalla pole position. Una squadra può richiedere il controllo del concorrente, qualora non si ritenesse soddisfatta dell’indagine della FIA. I team puniti possono contestare il risultato solo entro un periodo di 30 minuti dalla conclusione della bandiera a scacchi.

Batosta per Leclerc
F1, squalifica a Leclerc (Ansa) tuttomotoriweb.it

Il rapporto del Delegato Tecnico sull’ispezione dei pannelli del fondo è stato pubblicato ore dopo. A quel punto era troppo tardi per protestare contro il risultato finale del GP. I mezzi che non erano stati sottoposti al controllo erano già stati ridati alle squadre dopo la revoca del parco chiuso, che a loro volta era già tutto smontato per la prossima tappa in Messico. Da quel momento in poi sarebbe stato impossibile richiamare i veicoli e verificarne in modo affidabile la conformità. Una protesta contro il risultato non era quindi più possibile.

Mercedes e Ferrari potranno riaprire il caso, facendo ricorso come, ad esempio, fece l’Aston Martin con Vettel nel Gran Premio d’Ungheria 2021. In quel caso si provò a dimostrare che si trattava di una perdita di carburante e non di un errore di rifornimento. In questo caso si potrebbe sfruttare una zona grigia del regolamento per controbattere la decisioni della FIA, ma di fatto un contro verdetto positivo appare improbabile. Oggettivamente Leclerc ed Hamilton sono stati trovati con una miserazione fuori dalle regole.

Dettaglio post squalifica non poco rilevante. Entra in Top-10 per la prima volta in carriera Logan Sargeant: è il primo statunitense a entrare in zona punti dopo Michael Andretti nel GP d’Italia del ‘93.

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