Fino ad ora si è sempre pensato che fosse la Honda il problema principale di Marc Marquez. L’ex campione di MotoGP ha una idea precisa sulla questione.
La Honda ha perso il suo alfiere di riferimento, l’uomo in grado per 6 volte di issarsi sul tetto del mondo in top class. I rapporti erano arrivati al minimo storico dopo i contrasti degli ultimi anni. Marc ha, certamente, lasciato un team allo sfascio, anche per responsabilità non proprio riconducili alle sue scelte. L’infortuno di Jerez de la Frontera, infatti, gli ha cambiato la carriera.
Le operazioni all’omero destro, per ovviare ai problemi al braccio, hanno mandato in crisi la casa di Tokyo. Le RC213V erano sempre state costruite intorno al centauro di riferimento, creando un dinamica chiara e, sotto certi versi, scontata. Nel Motorsport i team che vincono i campionati, salvo netti domini tecnici rispetto alla concorrenza, hanno un numero 1. E’ come se in F1 alla RB venisse a mancare, improvvisamente, Max Verstappen e dovessero adattare la vettura sulle rischiste di Perez.
Cambierebbe di fatto tutto, mandando magari in crisi anche il campione. In sostanza, una volta tornato in forma dopo svariati guai fisici, il #93 si è ritrovato a subire una beffa. Il centauro non solo non ha più avuto in dote una moto in grado di vincere gare e mondiali, ma anche piuttosto pericolosa. In questo scenario, nel 2023, Marc è finito nuovamente sotto i ferri e ha saltato diverse tappe.
Tra problemi alla vista, alla caviglia, al costato con una frattura di una costola e alla mano destra con la rottura del primo metacarpo, MM93 è finito in un tunnel di negatività. Ha visto una luce e ha scelto di seguire il suo istinto, lasciandosi indietro tutto. Sposerà il progetto Gresini, il più piccolo dei team satelliti della Ducati, raggiungendo suo fratello Alex che, nel 2023, ha ottenuto buoni risultati.
Prima del filotto del centauro di Cervera, la Honda era nelle mani di quel canguro di Casey Stoner. L’australiano si aggiudicò il titolo nell’anno del debutto in HRC, proprio come aveva fatto in Ducati nel team factory. Il nativo della Gold Coast conosce benissimo entrami gli ambienti. Secondo Casey la Honda perderà un punto di riferimento e dovrebbe sostituire l’otto volte iridato con un giovane super motivato della classe di mezzo.
Al di là delle scelte dell’HRC, Casey ha manifestato anche un pensiero originale sulle scelte dello spagnolo. “Marc Márquez si darà l’opportunità di capire se è lui o la motocicletta“, ha sancito Stoner a Crash.net. Il pilota australiano ha fiducia nel catalano e nelle sue possibilità di vincere con la Ducati nel 2024, ma sta di fatto che in pochi avevano riflettuto su questo particolare. Di sicuro la crisi dei costruttori giapponesi è sotto gli occhi di tutti i fan, ma siamo certi che l’adattamento sulla Desmosedici per Marc avvenga in modo così scontato?
Stoner ritiene che, tutto sommato, la Honda non sia diventata una moto, totalmente, da buttare. “Abbiamo visto Alex Rins ad Austin, ha dominato la gara. Una motocicletta non passa dall’essere vincente all’essere estremamente non competitiva“, ha analizzato il due volte campione del mondo. Le analisi di Casey sono di una lucidità totale. Le risposte su Honda e su Marc, però, arriveranno solo a partire dal 2024.
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