Mick Schumacher ha concesso a noi di Tuttomotoriweb.it in esclusiva per TvPlay una lunga intervista dove ci ha raccontato del suo futuro.
Mick Schumacher dopo una vita intera passata a gareggiare quest’anno è stato costretto ad appendere in parte, momentaneamente, il proprio casco al chiodo. Il pilota tedesco, infatti, è entrato in Mercedes come terzo pilota. Durante questo 2023 ha potuto prendere parte giusto ad un paio di test e nulla più.
Naturalmente l’obiettivo di Mick è quello di rientrare prima o poi al volante di una monoposto di F1 e intanto sta cercando di studiare le mosse dei suoi colleghi per farsi trovare pronto. Durante il weekend messicano Schumi Jr. è stato ospite ai microfoni di Tuttomotoriweb.it in una lunga intervista andata in onda in esclusiva su TvPlay. Qui il tedesco si è aperto su varie questioni riguardanti il suo futuro.
Com’è l’esperienza che stai vivendo come test driver in F1?
L’esperienza che sto vivendo e ho vissuto è ovviamente molto diversa rispetto a quella di essere un pilota a tempo pieno in F1, cosa che ho vissuto negli anni precedenti. Personalmente ho sempre corso da quando avevo 8 anni. Quest’anno è la prima volta da quando ho iniziato a correre, che non sto competendo a livello professionale. Sto comunque facendo tanta esperienza qui nel team Mercedes. Sto imparando tanto, sto conoscendo tanti aspetti e crescendo tanto quindi apprezzo molto l’opportunità che mi è stata data. Mi sto proiettando in avanti alle prossime possibilità che mi potranno accadere in futuro.
C’è la possibilità di un tuo ritorno in F1 come pilota ufficiale?
Al momento devo vedere le opzioni che si creeranno in futuro. Occorrerà vedere per la stagione 2025. Il mio obiettivo è sicuramente quello di tornare a correre in F1 in un modo che deve essere visto e spero che sia anche speciale.
Quanto ha pesato nella tua scelta di passare in Mercedes il fatto che tuo padre aveva chiuso la carriera in F1 proprio lì?
Questo è un posto speciale dove stare. Guidare a Barcellona mi ha trasmesso una sensazione emozionante. Dopo averlo fatto per Ferrari farlo anche con Mercedes è stato davvero molto emozionante. Un’altra cosa molto speciale è che tante persone che lavorano qui oggi lavoravano con mio padre. Lavorare in squadra è grandioso e semplice.
Cosa è successo con la Ferrari? Ci racconti della tua uscita da FDA?
Ho iniziato a lavorare con la Ferrari nel 2019 e poi il contratto è arrivato ad una conclusione. A quel punto mi sono guardato intorno per altre opportunità ed ho deciso di entrare nel programma Mercedes.
Hai guidato sia la F2004 che la W02, quale ti ha dato più emozioni?
La Ferrari è una macchina speciale ed è sempre stata il mio sogno correndo nella Driver Academy. Guidarla al Mugello è stata molto speciale. Ogni macchina guidata da mio padre che ho guidato ha portato ad un momento speciale per me. Mi sono goduto la Jordan, la Benetton, la Ferrari e poi la Mercedes. Sono grato per l’opportunità di aver guidato delle vetture che hanno rappresentato parte della carriera di mio padre.
Si parla di un tuo possibile approdo nel WEC. Ti piacerebbe correre la 24h di Le Mans?
Si tratta di una categoria sfidante. Il WEC prevede un approccio diverso. Si tratta di una gara che dura 24h. Naturalmente condividi l’abitacolo con altri due piloti. Si tratta di correre, ma correre è quello che amo, quindi sicuramente sarebbe interessante.
Verstappen viene spesso paragonato a tuo padre. Pensi effettivamente che sia già di quel livello lì?
Io penso che paragonare i piloti sia sempre molto difficile. Si tratta di un momento storico differente, con auto totalmente diverse. Anche i piloti che si affrontano, quindi io non confronterei piloti di generazioni differenti, perché non sai le persone come potrebbero reagire nelle diverse circostanze. Sicuramente al momento Max Verstappen sta facendo un grande lavoro e questo è il massimo che possiamo fare per comparare.
Cosa ne pensi del motorsport elettrico? Prenderesti in considerazione in futuro la Formula E?
Sarò molto onesto e ti rispondo di no. Mi piacciono i motori, mi piace la benzina quindi sicuro non quello. Chissà cosa ci aspetta in futuro. Chissà, guidandola magari potrei anche cambiare le mie aspettative. Mi piacciono le auto vecchia scuola, il V8, l’odore, le fiamme e qualsiasi altra cosa. Questo è quello che interessa a me.
Tua mamma e tua sorella ti hanno sempre appoggiato durante la tua carriera e i tuoi 2 anni di F1. Quanto ti è mancata la presenza di papà al muretto?
Ho sempre ricevuto un grande supporto da parte di mia madre e da parte della mia famiglia quindi mi sento molto grato.
Cosa diresti oggi ad un ragazzino che ha il sogno di diventare pilota di F1?
È una strada molto difficile ed è anche una strada molto dispendiosa. Riuscire a percorrere una carriera ed arrivare in F1 è una delle cose maggiormente premianti. Combatti così a lungo che competere per un titolo Mondiale è un onore. Il mio consiglio è quello che se riesci ad arrivarci devi goderti ogni singolo momento.
In questi anni hai percepito l’amore che l’Italia motorsportiva ha nei tuoi confronti?
Decisamente si. Quello che mio padre ha fatto per la Ferrari è qualcosa che non verrà mai dimenticato. Far parte della Ferrari Driver Academy è stato qualcosa di molto speciale. Mi sono goduto ogni momento di esso. Sentire l’incoraggiamento e al tempo stesso la motivazione si tratta di qualcosa di speciale per un pilota. È notevole, ho apprezzato e continuo a sentire l’amore che gli italiani hanno per la mia famiglia.
Qual è il tuo tracciato preferito?
Spa, anche se può sembrare ovvio, ma anche Suzuka ed Interlagos in Brasile. Forse perché hanno delle caratteristiche in comune, dei saliscendi. C’è tanta erba che delimita la pista. Io credo che tutti i traccia old school siano imbattibili nel confronto con quelli moderni al momento.
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