La Red Bull ha dominato anche a Città del Messico, con Max Verstappen imprendibile. Dopo la gara è emerso un dettaglio clamoroso.
Il Gran Premio del Messico ha messo in mostra l’ennesimo dominio della Red Bull di Max Verstappen, che ha vinto qui per la quinta volta in sei anni. Dal 2017 in poi, il campione del mondo è stato quasi sempre inarrivabile da queste parti, e solamente nel 2019, a causa di una foratura, ha dovuto rinunciare al gradino più alto del podio.
In questa occasione ha basato la sua vittoria sulla partenza, dal momento che in qualifica era stato battuto dalle Ferrari di Charles Leclerc e Carlos Sainz. Al via però, Verstappen è stato un fulmine ed ha subito preso il comando, facendo la differenza proprio nel momento dello stacco della frizione e non sfruttando la scia.
Alla prima staccata è uscito indenne da quello che sarebbe potuto essere un vero e proprio patatrac, visto il contatto tra Sergio Perez e Leclerc. In seguito, l’iridato ha imposto un ritmo forsennato, ed alla ripartenza dopo la bandiera rossa è nuovamente schizzato via, mettendo in mostra un passo inarrivabile con la gomma Dura. La Red Bull è sicuramente la monoposto migliore, ma l’olandese ha ribadito uno stato di forma celestiale, che nessuno è in grado di avvicinare.
Il team di Milton Keynes aveva scelto per lui la tattica delle due soste, fermandolo molto presto e montando la Hard. La bandiera rossa ha vanificato tutto, ma siamo certi del fatto che anche con questa tattica avrebbe portato a casa il successo. Il figlio di Jos dà l’impressione di poter fare ciò che vuole e di “giocare” con i rivali.
Come detto, la Red Bull ha adottato una tattica di gara aggressiva con Max Verstappen, che dopo una manciata di giri si è fermato ai box, montando la gomma Dura al posto della Media, Rientrato attorno alla settima piazza, il figlio di Jos è tornato sotto ai primi come una furia, liberandosi agevolmente di George Russell e di Oscar Piastri.
Neanche Carlos Sainz ha potuto nulla contro una Red Bull in formato spaziale, ma Verstappen si è detto deluso per non aver potuto dimostrare che la sua tattica era quella azzeccata. L’impressione è che questo ragazzo voglia annientare i rivali sotto tutti i punti di vista.
Ecco le sue parole: “Qui era molto difficile gestire le gomme, ma avevamo un bel passo, però abbiamo comunque deciso di fermarci prima. Con le gomme Dure sono riuscito a colmare il gap molto bene, ma sarebbe stato molto bello vedere quanto sarei andato veloce montando un nuovo set di Dure, la bandiera rossa ce lo ha impedito. Sulla carta, la nostra strategia sembrava davvero ottima, ma con la sospensione siamo stati costretti a gettare via tutto ed a ripartire da zero“.
In seguito, anche Christian Horner ha detto la sua, lamentandosi a propria volta della bandiera rossa: “Abbiamo deciso di fare due stint con gomme Dure, per vedere se avrebbe potuto funzionare o meno. Ciò significava perdere la posizione in pista, ma volevamo comunque provare la tattica delle due soste. Avevamo il ritmo per poter dimostrare di avere ragione, ma purtroppo c’è stata la sospensione“.
Un vero e proprio atto di “arroganza” sportiva quello del team di Milton Keynes, ma quando hai un missile come la RB19 ed un asso del volante come Verstappen tutto viene più facile. L’obiettivo è ora quello di continuare a vincere, per rendere questa monoposto la più ricca di successi della storia. Per farlo bastano altri due successi.
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