Durante le gare di F1 vi sarà capitato di sentire via radio gli ingegneri e i piloti parlare di lift and coast. Ecco in cosa consiste questa tecnica.
La F1 moderna è improntata tutto sul risparmio. Vi sono diversi problemi ma tutti connessi agli aspetti gestionali. Un tempo si facevano test privati e le squadre investivano gran soldoni in nuovi motori e soluzioni. Il budget cap ha stravolto la F1, imponendo un tetto di spesa massimo.
Nel 2021 il budget cap era stato bloccato a 145 milioni di dollari. Poi è sceso a 140 milioni, anche se la somma esatta era di 142 milioni di dollari perché è stato stabilito che per ciascuna corsa in più, oltre le 21, il budget aumentava di un milione. Si tratta di una differenza di qualche milione, ma la pandemia da Covid-19 e gli effetti dell’invasione Russia in Ucraina sono stati un fattore. Sono stati costretti a rivedere i calcoli, ma di base la F1 non è cambiata.
I team minori sono rimasti tali e non hanno avuto molte soddisfazione. Dal 2022 in avanti ha dominato solo la Red Bull Racing. Le nuove regole tecniche (con la reintroduzione delle wing car) e finanziarie non hanno rimescolato le carte, specialmente per squadre come McLaren, Alpine, Aston Martin e Williams. Nelle prime uscite stagionali è risultato chiaro che Ferrari e Red Bull Racing avessero indovinato i progetti, ma alla lunga né la Rossa né la Mercedes hanno potuto fronteggiare lo strapotere tecnico del drink team.
La questione del risparmio non riguarda solo i 3 motori a stagione, ma anche una gestione delle mescole ben precisa durante il weekend. Durante ogni gara si sente sempre più spesso alle radio che gli ingegneri di ogni team avvertono i piloti di gestire mescole e benzina. Ecco spiegato il motivo per il quale il ritmo in gara dei driver risulta, decisamente, inferiore rispetto a quanto accade in qualifica nel Q3.
Le monoposto attuali sono un concentrato di tecnologia estremo. Per farle durare al massimo si utilizza il metodo nelle gare. La traduzione più precisa è “sollevare e costeggiare”. Una tecnica che consente che un pilota tolga il piede dall’acceleratore e rallenti il ritmo di gara, frenando lentamente senza toccare il pedale del freno, consumando così meno carburante.
In sostanza è un modo per sollevare il piede dall’acceleratore e lasciandosi trasportare dall’inerzia stessa dell’auto. Un veleggiare che sta diventando comune anche sulle auto ibride di tutti i giorni.
Il metodo è deciso in un particolare momento della corsa, magari quando è possibile limitare l’andatura. In passato quando si sostava ai box per fare il pit stop, molto spesso si utilizzava il ‘lift and coast’ per risparmiare benzina e allungare gli stint senza doversi fermare, in questo modo la vettura andava più leggera.
Il “Lift and Coast” è una tecnica che aiuta i driver almeno in uscita di curva. Quindi può risultare anche un vantaggio in alcuni frangenti, ma si è diffusa come metodo di risparmio che le squadra usano nei GP quando il consumo è elevatissimo. Non sempre gli obiettivi vengono raggiunti, ma questa è la F1 attuale senza rifornimenti e improntata sul risparmio.
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