La Honda HRC è stata per anni il punto di riferimento in MotoGP. Ora sta attraversando un momento difficile dopo stagioni al top.
Il primo pensiero in merito alla HRC ricade su quattro straordinari campioni che hanno scritto pagine indelebili della squadra di punta della Honda. Il primo grande nome che ha dettato legge nella classe regina è Mick Dhooan. L’australiano ha speso la sua intera carriera nel Motomondiale in sella alla moto di Tokyo.
Dopo un terribile incidente, si rimise in sella grazie all’aiuto di medici come Claudio Costa, e conquistò per ben cinque volte consecutive il Campionato Mondiale della classe 500 tra il 1994 ed il 1998. Il suo scettro fu ereditato da un giovane Valentino Rossi che arrivò nella top class al momento opportuno. Dopo il titolo conquistato nella squadra satellite su una moto con le stesse specifiche di quella di cui godevano i piloti dell’HRC, fu premiato nel 2002 con la sella più ambita.
Il Dottore, in totale, conquistò 3 titoli mondiali con la Honda, prima di passare alla Yamaha. Per i vertici della casa di Tokyo fu alto tradimento, ma il numero 46 voleva dimostrare a sé stesso di essere capace di vincere anche su una moto diversa e, all’epoca, meno performante. Uno degli acerrimi rivali di Rossi, Casey Stoner, seguì le orme del centauro di Tavullia, riuscendo a vincere sia in sella a due moto differenti.
Dopo aver fatto la storia della Ducati, conquistando il titolo nel 2007, il canguro australiano trovò un feeling spettacolare sulla Honda, nel team HRC, riuscendo a strappare il suo ultimo titolo mondiale nel 2011.
Dopo il ritiro dalla MotoGP, Stoner nel 2015 tornò in pista, annunciando la sua partecipazione alla 8 Ore di Suzuka per il team Honda. Durante i primi giri, mentre si trovava in prima posizione, cade fratturandosi scapola e tibia a causa di un malfunzionamento all’acceleratore riscontrato sulla sua Honda CBR.
La favola dei fenomeni della top class in sella alla Honda, senza dimenticare i trionfi di Hayden e Pedrosa, portano il nome di Marc Marquez. Quest’ultimo conquistando 6 riconoscimenti iridati, di cui 4 di fila, è diventato il simbolo della squadra. Nessuno avrebbe mai immaginato che sarebbe arrivato alla conclusione del suo accordo, anticipatamente, tra infinite polemiche e dita puntate contro la sua tanto amata RC213V.
Marquez ha deciso di seguire suo fratello minore in Ducati nel team Gresini, lasciando spiazzati tutti i fan e anche i vertici della squadra giapponese. Per il team factory si è trattato di un durissimo colpo. Ufficialmente, la Hrc (Honda Racing Corporation) è il reparto corse della casa di Tokyo, e per anni è stata la mecca dell’ingegneria motoristica, il place to be per i migliori piloti al mondo.
A Tokyo sono nati dei motori che hanno fatto la storia, non solo della MotoGP, ma anche della F1. Tre lettere e tre colori simbolici che, a partire dai primi anni ’70, hanno lasciato un segno indelebile.
La casa dell’ala dorata è riuscita ad avere delle ricadute impressionanti sul prodotto, diventando il costruttore di moto con più vendite in assoluto. Il know-how della pista ha rivoluzionato anche i bolidi stradali. Ora l’HRC è scivolata nelle retrovie in MotoGP, ma siamo sicuri, che presto o tardi con un nuovo campione tornerà ai fasti del passato.
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