Una notizia davvero pazzesca ha colpito la Volkswagen, che ha dovuto stoppare la produzione. Pare che ci sia di mezzo l’elettrico.
Il mese di ottobre ha confermato che il gruppo Volkswagen è quello che vende più auto elettriche in Europa, un buon riconoscimento, ma che comunque resta fino a sé stesso. Infatti, le EV non vendono bene, con i vertici che non sono affatto soddisfatti dei numeri, e ciò non riguarda solamente il colosso di Wolfsburg, ma, bene o male, tutti i grandi gruppi che sono impegnati in questo settore.
Nelle ultime settimane sono emerse nuove problematiche per il gruppo Volkswagen, che ha dovuto interrompere la produzione di alcuni modelli, poi regolarmente ripresa. Dopo questo primo stop, ora saranno altre auto ad essere colpite da uno stop, ma il motivo di tutto ciò è a dir poco clamoroso. Infatti, tutto parte dalla mancanza di un componente che è fondamentale per le elettriche, il loro cuore pulsante.
Il periodo difficile per le auto elettriche non accenna a fermarsi, e stavolta la notizia negativa colpisce la Volkswagen. Secondo quanto riportato su “Quattroruote.it“, si è fermata la produzione per via della mancanza di motori elettrici. Parliamo di un problema surreale, ma è esattamente ciò che sta succedendo alla casa di Wolfsburg. In particolare, si registra al carenza dei nuovi motori AP550, che spingono sino ad una potenza massima di 286 cavalli e e 550 Nm di coppia. Essi sono destinati a tutte le auto ad emissioni zero del gruppo tedesco, un bel problema da affrontare per i vertici.
Dunque, si è deciso di stoppare per tre settimane la produzione della ID.4, della ID.5 e dell’Audi Q4 e-tron, quest’ultima sia nella sua versione SUV che in quella Sportback. Non si tratta del primo problema in questo periodo, dal momento che ad ottobre si era fermata la produzione della piccola ID.3, che potete vedere nella foto postata in alto, ed anche della Cupra Born, che era stata causata per via di una scarsa domanda di veicoli ad emissioni zero.
Secondo quanto emerge, la Volkswagen potrebbe di nuovo rallentare la produzione tra la fine di novembre e la prima parte di dicembre, in attesa che tutti i materiali necessari vengano ripristinati. Dunque, questo elettrico proprio non convince e continua a creare problemi, nella speranza che l’Europa capisca che, in questo modo, non si può andare avanti e che la follia pensata per il 2035 venga ridiscussa.
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