Le monoposto di Formula 1 devono sprigionare una potenza spropositata in pista. Ecco quali sono i set su cui corrono i driver migliori del mondo.
I piloti più forti del circus della Formula 1 hanno tutti in comune un aspetto: la gestione delle mescole. La categoria regina del Motorsport è cambiata, notevolmente, rispetto al passato. Un tempo si poteva spingere in gara dal primo all’ultimo giro, così come dovrebbe essere, senza particolari patemi circa la gestione delle gomme e del carburante.
Oggi per ottenere il massimo nei GP il lift and coast ed un oculato managing delle gomme è divenuto indispensabile. Tutti i campioni sono stati capaci di migliorare, nel corso della loro epopea in pista, sotto questo aspetto. Persino Hamilton che nei primi anni di F1 aveva una guida aggressiva, ha dovuto cambiare approccio per evitare bloccaggi che potessero impattare sulla vita delle mescole Pirelli.
L’azienda meneghina è fornitrice unica delle gomme delle monoposto di F1. Un tempo Bridgestone e Michelin facevano la voce grossa, tuttavia oggi si parla italiano. Le monoposto attuali sono passate ad una nuova filosofia che necessita delle gomme da 18 pollici. La guidabilità avrebbe dovuto essere migliorata con il contemporaneo lancio delle wing car ma lo spettacolo è risultato piuttosto scontato e ripetitivo. Le strategie si somigliano tutte e, solitamente, chi si inventa qualcosa di alternativo finisce per avere più rischi in gara che benefici.
La gamma di pneumatici Pirelli per la Formula 1 prevede due tipologie differenti. Ci sono i P Zero, che sono le slick. Le gomme lisce sono utilizzate su asfalto asciutto e sono disponibili in diverse declinazioni. Poi vi sono i Cinturato, disponibili in due declinazioni. Il Cinturato Green Intermediate, che viene utilizzato quando la pista è leggermente bagnata, e il Cinturato Blue full wet, montato in caso pioggia. Sia i P Zero che i Cinturato sono portati in pista in ogni GP.
I cinque pneumatici slick sono identificati con i codici C1, C2, C3, C4 e C5, che corrispondono a cinque diverse mescole, dalla più dura (C1) alla più morbida (C5). Naturalmente Pirelli sceglie tra queste varie tipologie sono alcune varianti. In ogni weekend di F1 ci saranno sempre il P Zero White hard, il P Zero Yellow medium e il P Zero Red soft, come annunciato sul sito del produttore di gomme.
Gli strateghi possono decidere, di volta in volta, come usare le mescole in base a numerosi aspetti. Ogni pista ha le sue caratteristiche. Dipende dall’assetto poi, dal momento della gara, dalle scelte dei piloti a secondo del bisogno. Le auto di F1 raggiungono velocità supersoniche grazie alla qualità delle mescole Pirelli.
Le vetture raggiungono le performance più alte nell’ultima fase calda delle qualifiche. Dalla stagione 2022 è stato deciso di eliminare la regola secondo cui i dieci piloti migliori devono partire in gara con la mescola usata per passare il Q2 e ottenere l’accesso al Q3. Durante la gara, con pista asciutta, tutti devono utilizzare almeno due mescole diverse e compiere almeno un pit stop.
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