Le vetture di Formula 1 sono gioielli di tecnologia, che hanno delle performance da sogno. Oggi andremo a vedere un aspetto molto curioso.
Il mondiale di Formula 1 targato 2023 è ormai giunto alla sua fine, con Max Verstappen e la Red Bull che hanno già vinto i titoli mondiali da molto tempo. Il team di Milton Keynes ha preso il controllo della massima formula, dominando la scena in lungo ed in largo, facendo qualcosa di ancor più netto rispetto alla Mercedes del periodo 2014-2020, che già aveva ammazzato lo spettacolo da questo punto di vista.
A questo punto, la Formula 1 ibrida è stata un fallimento, dal momento che da troppo tempo, eccetto il 2021, non c’è una sfida al vertice aperta a due squadre. Dopo la Mercedes ci si attendeva grande battaglia, ma la Red Bull ha demolito tutto e tutto, con un Verstappen che fa davvero la differenza in ogni aspetto, anche grazie ad una monoposto che è del tutto inattaccabile.
Adrian Newey ha messo in mostra l’ennesimo capolavoro, ma il regolamento non permette agli altri di farsi sotto, a causa di assenza di test e di possibilità di sviluppo concrete, con la McLaren che è l’unica eccezione e che ha fatto un lavoro strepitoso. A questo punto, andiamo a vedere una curiosità che riguarda questo mondo, in base alla grande efficienza di questi motori.
La Formula 1 è diventata molto attenta all’ambiente, e con le power unit turbo-ibride introdotte nel 2014 si è dato molto spazio alla parte elettrica, che dal 2026 sarà ancora più influente. Pensate che le auto di oggi percorrono 2,7 chilometri con un litro di benzina, con circa 110 kg di benzina che sono sufficienti per disputare l’intera gara, dal momento che non sono previsti, ormai dal lontano 2010, i rifornimenti.
Il discorso efficienza è centrale nel Circus di oggi, e proprio il discorso legato ai litri di benzina fa capire quanto queste power unit siano all’avanguardia. Infatti, secondo quanto riportato da “Quora.com“, i vecchi motori aspirati facevano solo 1,7 chilometri in media con un litro di benzina, ovvero un km in meno rispetto ai V6 turbo-ibridi di oggi, cosa che può avere un sicuro vantaggio dal punto di vista dell’impatto ambientale.
L’obiettivo è quello di rendere le Formula 1 sempre meno inquinati, con il target zero-carbon previsto per il 2030. Realizzarlo non sarà di certo facile ma gli ingegneri sono già al lavoro, con i nuovi motori che stanno iniziando a girare al banco. Il CEO del Circus, ovvero Stefano Domenicali, aveva espresso il desiderio di tornare ad avere motori che facessero molto rumore, ma la prospettiva appare molto improbabile.
Infatti, nel 2026 ci sarà ancor più impatto da parte della parte elettrica, cosa che potrebbe soffocare ancor di più il sound delle power unit. L’impressione è che, nella spasmodica ricerca del green, questo mondo sia stato del tutto stravolto, e che mai si tornerà ai gloriosi tempi passati. Vedremo se la follia verde riuscirà a distruggere del tutto la massima serie automobilistica.
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