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Perché Triumph si chiama così? La storia di un marchio leggendario

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Davide Russo

La storia del marchio Triumph potrebbe essere riavvolta come la pellicola cinematografica di un film con Steve McQueen. Ecco da dove nasce il nome.

Sul finire del 1800 l’uomo d’ affari tedesco, conosciuto sotto il nome di Siegfried Bettmann, lasciò Norimberga per Coventry, dove fu colpito dalla passione per la bicicletta. A quel punto decise di entrare in quel settore, in piena epoca vittoriana, comprando e vendendo biciclette sotto il marchio Triumph.

Triumph nome (Adobe) tuttomotoriweb.it

Ad inizio secolo, dalle biciclette alle moto fu un attimo, la prima motocicletta, la N.1 verrà motorizzata Minerva, una bicicletta con il telaio rinforzato e un piccolo motore da 2,25 cv appeso al tubo obliquo. Nel 1910 la Triumph si erano guadagnate la fama di moto facili, grazie ad un meccanismo innovativo “free engine” che consentiva di metterle in moto lasciandole sul cavalletto.

All’inizio della Grande Guerra il governo britannico scelse Triumph per i portaordini al fronte. La Type H prese servizio a partire dal 1914, soprannominata “la Fidata”. Nel 1920 iniziò anche la produzione di automobili e nel 1933 la prima auto con caratteristiche sportive. Nel 1953 arrivò la Triumph TR2 con un motore a carburatori. Gli anni ‘50 furono d’ oro anche per le motociclette, indimenticabile la Thunderbird 650 cc che superò la velocità di 193 miglia orarie sul leggendario lago salato di Bonneville.

E’ del 1959 a T120 Bonneville 650che prende il nome dal suddetto lago dove Triumph ha superato numerosi record di velocità. Gli anni ‘60 furono un periodo meraviglioso per il motociclismo in generale e per la Triumph in particolare, la quale conquistò il mercato americano, tanto vero che il marchio inglese cominciò ad apparire nelle fortunate pellicole cinematografiche con Marlon Brando nel film “il Selvaggio” o Steve McQueen in sella alla sua Triumph nel film “La grande fuga”.

Simboli di trasgressione, ribellione e di emancipazione giovanile, le moto sono le vere protagoniste della scena e della vita fuori ai pub londinesi, portando alla nascita delle cafè racer. Gli ultimi anni ’60 videro in produzione la Triumph Trident (T150), troppo tardi perchè la concorrenza giapponese stava per sfoderare moto che avrebbero in pochi anni rivoluzionato il mercato mondiale del motociclo.

Una leggenda chiamata Triumph

Il ventennio tra gli anni ‘ 70 e ’80 diede un inesorabile declino per la Triumph a causa di strategie interne confuse, investimenti sbagliati e una concorrenza agguerrita che offriva prodotti innovativi e più economici sul mercato. Nel 1983 lo stabilimento di Meridien chiuse i battenti, la fine di un mito sembrava vicina quando un imprenditore immobiliare John Bloor acquistò il marchio Triumph.

Capolavori Triumph (Adobe) tuttomotoriweb.it

La nuova società studiava strategie per tornare con un ruolo predominante sulla scena mondiale, la nuova e riformata Triumph lavorò per qualche anno in gran segreto prima di sfornare moto a tre o quattro cilindri, raffreddati a liquido, con quattro valvole per cilindro. Negli anni ’90 arrivarono la Trident 750 e 900, a tre cilindri, la Trophy 900, a tre cilindri, e 1200, quattro cilindri, la sportiva Daytona 900, a tre cilindri, e 1000, quattro cilindri.

Con la Speed Triple si aprì una nuova epoca, sempre nell’insegna di un trionfo commerciale, come dice stesso la parola. La leggenda è ancora viva e nuove pagine di storia delle due ruote saranno scritte in futuro.

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Davide Russo

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