L’MV Agusta ha un futuro splendente. Come l’Araba Fenice è stata capace di risorgere a nuova vita dalle proprie ceneri. Ecco chi c’è dietro ai suoi motori.
Partendo dal 1977, dopo una storia gloriosa di vittorie, l’MV Agusta è risorta con la famiglia Castiglioni negli anni ’90. Il brand è nato nel lontano 1945 per opera degli eredi Augusta, Giuseppina e Domenico con la 98 in versione economica e Turismo. La moto ebbe fortuna l’anno successivo nel mondo delle gare e nacque la versione Sport.
Due anni più tardi fu presentata al Salone di Milano la 98 Turismo Lusso, la Zefiro, motore 2 T bicilindrico, la 250 con motore monocilindrico a 4 tempi. Anche queste presero parte alle gare del Campionato Italiano Velocità. Negli anni ’50 l’MV partecipoò a competizioni internazionali, presentando la 500 Turismo, quadricilindrica e la 125 Motore Lungo, una nuova tecnologia frutto dell’espansione delle idee aeronautiche sulle moto.
Per Domenico Agusta l’interesse e la passione per le due ruote rappresentavano un bel passatempo che diede attraverso piloti capaci la vittoria di 17 titoli iridati consecutivi, tanto vero che il marchio nel 1953 raggiunse 20 mila unità. Domenico Agusta morì nel 1971 e il fratello Corrado più interessato all’ espansione dell’azienda in ambito elicotteristico decise di cercare un partner che garantisse un apporto manageriale. Nel 1973 fu firmato un accordo di collaborazione fra l’ Agusta e l’ EFIM (Ente Finanziamento Industria Manifatturiera) ma il prezzo da pagare fu il disimpegno della famiglia Augusta per il settore motociclistico.
Al Salone di Milano del 1973, dopo la morte di Domenico Augusta, fu presentata la 350S Ipotesi progettata da Giugiaro. L’ultimo gioiello fu svelato nel 1974 con il nome MV Augusta 125 Sport, mentre nel 1977 lo stand del Salone di Milano rimase vuoto, e la divisone incentrata su veicoli a due ruote chiuse i battenti.
Il marchio MV Augusta è sopravvissuto grazie alla famiglia Castiglioni che con Gianfranco e Claudio, grandi appassionati di motori, i quali prima con l’ acquisizione di Cagiva, poi, negli anni ’90 del marchio MV riuscirono a conservare il fascino del marchio immutato, aggiungendo allo stesso innovazione nel design.
I motori della MV Agusta
I Castiglioni, supportati economicamente da un gruppo di investitori di Lussemburgo, hanno prodotto opere d’arte come l’F4 equipaggiata con un motore a quattro cilindri in linea da 749,5 cc con valvole radiali, il cambio estraibile, la distribuzione con comando a catena, centrale e non laterale. Aveva la bellezza di 126 CV e raggiungeva la velocità di 275 Km/h. L’F4 fu esposta al Guggenheim Museum di NY in occasione dell’Art of the Motorcycle.
Di lì a poco, con lo stesso motore dell’F4, fu presentata anche la versione naked: la Brutale. Nel 2004 arriva una seconda crisi e la famiglia Castiglioni in grosse difficoltà perse gran parte della quota societaria cedendo prima alla Malese Proton poi all’ Harley Davidson, per poi riacquistare la proprietà. Nel 2011 muore Claudio Castiglioni e Giovanni, suo figlio, divenne capo dell’azienda.
Nel 2017 è arrivato un nuovo investitore russo Sardarov ed è stata incrementata la produzione. Al Salone di Milano del 2019 vengono presentati nuovi modelli: Brutale 1000 RR, La Superveloce 800. Nel 2021 sono stati invece presentati i modelli Super veloce Ago (dedicata ad Agostini), la nuova F3 RR, la Brutale 1000 RS.
Il 2022 vede il marchio anche impegnato nel settore degli scooter elettrici e il rumor, confermati in tempi moderni, dell’arrivo del potente gruppo KTM. Quindi tra passato italiano, passaggio russo con l’ombra della Cina dietro la produzione dei motori, ben presto sarà la KTM ad occuparsi dei motori delle MV.