Sapete chi ha creato i gioielli iconici della Ducati? Tra gli altri vi è una leggenda nostrana che ha fatto conoscere il brand in tutto il mondo.
Le Ducati, stilisticamente, sono le moto più belle al mondo. Questione di DNA Racing ma anche di quel tocco di classicità Made in Italy che ha reso certi bolidi leggendari. Uno dei suoi “stilisti” è nato a Rimini nel 1943 in una famiglia di contadini. Se alcune delle moto più affascinanti della casa di Borgo Panigale hanno visto luce è merito suo.
Il suo nome è Massimo Tamburrini ed è un visionario. Dopo aver abbandonato la terra per inseguire la sua passione per i motori, il riminese iniziò l’istituto tecnico industriale per poi fermarsi per dei guai di salute. Continuò, in seguito, con dei corsi di formazione professionale nell’ambito della meccanica, iniziando a lavorare nel settore termoidraulico con specializzazione nel settore del riscaldamento.
Dopo essersi fatto le ossa nell’ambito meccanico. Nel 1985 Tamburrini fu prelevato dai fratelli Castiglioni per lavorare alla Cagiva, facendo nascere la Paso. Con i suoi concetti avveniristici il tecnico si concentrò nella creazione di Ducati che sono rimaste leggendarie, come 851, la 888 e le Ducati 916/996. Bolidi che anche in Superbike hanno vinto tutto. Dopo aver creato i capolavori della Ducati, replicò in Cagiva con la nascita della Mito.
Con il passaggio di Ducati al fondo d’investimento statunitense Texas Pacific Group, Tamburrini andò a fare la storia in MV, creando la F4 e la Brutale. Altri due masterpiece, nati dal suo estro, che hanno scritto pagine importanti nell’industria delle due ruote. L’erede di Tamburrini in Ducati ha un nome ed un cognome, stavolta sudafricano.
La bellezza dei modelli della casa di Borgo Panigale è continuata grazie alla matita di Pierre Terblanche. Dopo l’esperienza in Volkswagen e in Cagiva, il tecnico firmò con la Ducati e dovette curare i restyling della 888 e della Paso. Poi arrivò il suo turno ed entrò nella storia con il lancio della 999 e della Multistrada, due mezzi che hanno ridefinito i canoni del brand emiliano.
Chiamato a dirigere il Centro Stile della Ducati, curò i progetti di tantissime moto di alto profilo. Tra i suoi progetti si registrano anche la Ducati MH900e, venduta online, e le hypermotard. Nel 2006 videro la luce la Ducati Sport 1000 monoposto e la Paul Smart, che traeva ispirazione dai modelli GT anni ’70. Terblanche fu il degno erede di Tamburini, ma nel corso della sua esperienza fu influenzato anche da un altro grande nome del centro stilistico italiano, Miguel Galluzzi.
Essendo nato in una famiglia con la cultura delle due ruote, l’argentino, dopo una laurea in ingegneria a Miami, realizzò i suoi primi progetti in Opel, curando gli interni della Corsa del 1991 e il restyling della Omega. La sua passione erano le moto e, probabilmente, disegnò la naked più iconica di tutti i tempi. La Ducati Monster diede una svolta all’intero segmento. Dal genio del nativo di Buenos Aires nacquero anche le Cagiva Raptor, la V-Raptor e la Planet.
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