In un anno top sul piano dei fatturati, la Rossa ha deluso in pista nel 2023. Le aspettative erano elevatissime alla vigilia del campionato di F1. Ecco dove paga le tasse la Ferrari.
Gli alti e bassi che stanno vivendo i fan del Cavallino hanno un solo comune denominatore, ovvero una Ferrari perdente in F1 dal 2008. Dopo 15 anni di disfatte con diversi presidenti, team principal e piloti è giusto fare delle considerazioni oggettive sulla deriva della squadra di Maranello. La Ferrari è l’anima del Motorsport nostrano ma in F1 non riesce nemmeno più a lottare per un Mondiale.
Per chi ha assistito alle battaglie di Alonso e Vettel e, in epoca moderna, dal 2019 di Charles Leclerc è palese che vi sia stato un cortocircuito interno che ha portato straordinari talenti a fallire il più grande obiettivo a Maranello. Lo spagnolo è stato l’ultimo driver nell’abitacolo di una Ferrari a sfiorare un titolo mondiale. Dal 2012 ad oggi nessuno è riuscito ad arrivare all’ultima tappa di un campionato ancora in lizza per la corona.
Nel passato la Ferrari aveva un fascino che oggi, per svariate ragioni, ha smarrito. Per i driver migliori al mondo essere accostati al leggendario brand del Cavallino rampante era motivo di vanto. Gli ultimi tre storici campioni del mondo della F1, invece, non hanno mai preso seriamente in considerazione una esperienza in Rosso. Hamilton, Rosberg e Verstappen si sono affermarti, rispettivamente, in Mercedes e in Red Bull Racing.
L’olandese, fresco vincitore del terzo mondiale, non ha mai aperto le porte ad un cambio di casacca. I giovani attuali sono anche figli di una generazione, totalmente, differente. Si tratta, infatti, anche di accettare il fatto che gli ultimi due piloti che hanno vinto qualcosa a Maranello, ovvero Felipe Massa e Kimi Raikonen, hanno già appeso il casco al chiodo da anni.
Ferrari, piovono critiche feroci
La Ferrari fattura ma la Scuderia è sotto assedio, anche perché sempre più spesso Leclerc e Sainz sono diventati l’immagine della sfortuna. In realtà dietro i loro risultati deludenti vi sono mancanze tecniche oggettive. Non solo un’auto al di sotto dello standard, ma anche avarie tecniche, problemi gestionali e sbagli strategici.
La Ferrari ha perso il suo DNA. Il tutto corrisponde ad una realtà umiliante che va avanti da troppo tempo. Leclerc sta, seriamente, rischiando di giocarsi la fase più importante della sua carriera. In 5 anni in Ferrari ha collezionato appena 5 vittorie, mentre Sainz ha vinto 2 GP in carriera in F1. Urge una rivoluzione totale per tornare ad essere un punto di riferimento in pista. Il progetto 2024, in tal senso, darà molte risposte.
Se le critiche legate alla pista non si placano, va detto che la scelta di spostare la sede in Olanda, quasi 10 anni fa, ha dato una immagine diversa al Cavallino. Il gruppo automobilistico ha preferito migrare in Olanda dal 2014. Un simbolo del made in Italy che versa le tasse ad Amsterdam e non a Roma trasmette in pieno quello che è diventato oggi, mestamente, il nostro Paese negli aspetti positivi e negativi.