In pochi conoscono le origini del brand Husqvarna e la sua collocazione attuale nel panorama mondiale dell’industria delle due ruote.
Per gli appassionati di motociclismo sarà curioso conoscere la storia di un marchio, utilizzato da svariate fabbriche, destinate alla produzione di moschetti per l’esercito svedese. Il nome dell’azienda può essere tradotto come le “faccende domestiche”, derivando dalla città in cui venne fondata. Il logo dell’azienda in origine era una canna di fucile sormontata da un mirino.
Dal 1689 al 1989, in ben trecento anni, l’Husqvarna è stata una fabbrica di armi, solo nel 1872 in poi è iniziata una diversificazione nella produzione: macchine da cucire, elettrodomestici, biciclette, motociclette (dal 1903) e motoseghe. Come suddetto ad inizio del secolo scorso la società iniziò la produzione di motocicli, ma solo nel 1920 fu prodotta la moto con caratteristiche tecniche (bicilindrico a V a 4 tempi con una cilindrata di 550 cc) simili ad Harley Davidson e la Indian.
La storia del marchio nell’immaginario collettivo è legato a numerose vittorie nell’enduro e nel cross, ma a vedere bene la produzione prima della guerra era orientata sulle moto stradali, dove il marchio si era ritagliato una buona fetta di vittorie nel Campionato Europeo delle 500 cc e di mercato. Negli anni ’60 e ’70 i 2 tempi fecero ombra sulle moto inglesi che prima dominavano tutte le categorie e le moto Husqvarna nel fuoristrada risultarono vincenti in tutte le categorie (125, 250 e 500).
I passaggi di mano dell’Husqvarna
La divisone motocicli venne venduta nel 1987 a Cagiva, entrando nel gruppo che comprendeva anche l’MV Agusta, per poi essere ceduta a sua volta a BMW nel 2007. Nel 2013 il potente gruppo bavarese ha ceduto a Pierer Industrie AG di proprietà del magnate Stefan Pierer che è anche a.d. di KTM, spostando subito la produzione in Austria.
Con gli investimenti sono arrivati anche moto competitive per le corse in Moto 3. Nel 2020 è iniziata la collaborazione con il Max Racing Team, il team di Max Biaggi e sono seguite vittorie nella classe inferiore del Motomondiale con i piloti Lopez e Fenati. Nel 2022 i piloti del team sono stati sostituiti con Sasaki e McPhee, scelta rivelatesi vincente: McPhee si è aggiudicato il Gran Premio della Malesia, risultando ai tempi però il pilota più anziano in Moto3.
Si era parlato anche di un lancio in MotoGP del brand, ma la KTM ha preferito investire su GasGas. Altro brand dell’universo della casa austriaca che aveva un forte legame con lo sterrato. Nella prossima annata Pedro Acosta debutterà nella squadra satellite della KTM, provando a sfoderare sin da subito prestazioni di altissimo profilo. Vedremo se in futuro ci sarà l’occasione di avere in top class altre 2 moto in pista, avvicinandosi alla Ducati che dispone di ben 8 Desmosedici.
Il rilancio avrebbe della ricadute importanti. Nonostante il marchio Husqvarna, però, faccia parte del Gruppo austriaco, in seguito, ha spostato la produzione di una parte della gamma in India. La strategia è frutto di un ampliamento dell’accordo che dal 2007 ha legato la KTM al brand indiano Bajaj Auto.