La FIAT è la casa automobilistica più nota del nostro paese, ed ora vi parleremo dei tanti contributi statali versati nelle sue casse.
Il mondo delle quattro ruote ha nell’Italia uno dei paesi dal quale proviene la maggior parte di costruttori, anche se la produzione di tanti marchi è stata ormai delocalizzata. La FIAT è parte del gruppo Stellantis ed ha sempre meno a che fare con il nostro paese, con le auto che produce che si stanno uniformando sempre di più a quelle straniere che fanno parte della holding multinazionale olandese.
La sensazione è che si sia persa l’essenza di quello che era il modo di fare vetture nel nostro stile, ed oggi vi porteremo indietro nel tempo per darvi conto di alcune cifre assurde. Infatti, pare che la FIAT abbia ricevuto un numero impressionante di denaro da parte del nostro paese, in modo da salvarla da fallimenti e da tante altre situazioni molto spiacevoli.
In questi ultimi periodi, hanno fatto clamore le parole di John Elkann, vale a dire il presidente di Stellantis, del quale la casa di Torino fa parte. Ecco cosa ha dichiarato: “Nella nostra storia non abbiamo mai avuto bisogno di avere lo Stato nel nostro capitale. Gli Stati entrano nelle imprese quando vanno male, ma Stellantis sta andando molto bene e sta ottenendo degli ottimi risultati“. Per la FIAT però, le cose sono andate in maniera molto differente.
Secondo quanto riporta “Il Giornale“, guardando al passato non sono mancati i momenti in cui c’è stato un forte bisogno di sostegno pubblico per quanto riguarda la casa di Torino. Secondo un’analisi che è stata svolta nell’ormai lontano 2012 dalla Federcontribuenti, ci sono stati dei versamenti di capitale enormi da parte dello Stato italiano nelle casse del marchio piemontese.
Infatti, pare che dal 1975 in poi siano stati dati alla FIAT ben 220 miliardi di euro tra varie casse integrazioni, rottamazioni, prepensionamenti e nuovi stabilimenti, che per la loro maggior parte sono stati fatti con risorse pubbliche e contributi statali molto importanti. Dando un’occhiata a questa cifra, ci rendiamo conto di quanti soldi siano stati spesi per aiutare la casa di Torino, che prima dell’arrivo di Sergio Marchionne di una ventina di anni fa rischiò addirittura il fallimento.
Come dicevamo in apertura, la casa di Torino è sempre più lontana dall’Italia, ma ciò non significa che non le siano arrivati altri aiuti. Infatti, è arrivata una linea di credito da 6,3 miliardi di euro concessa durante la pandemia con garanzia Sace, che è poi stata restituita nel 2022. Insomma, una valanga di denaro pubblico è stato speso in tal senso, e di certo i cittadini non ne saranno felici.
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