In casa Ferrari è tempo di bilanci dopo il terzo posto conquistato nel campionato 2023. L’idea inziale era di tornare a lottare per un Mondiale, ma non è detto che ciò non avvenga nel 2024.
La Ferrari ha lanciato tutte le fiche sulla vettura della prossima annata. L’obiettivo, dopo i traguardi raggiunti dalla Red Bull Racing, si è aggiornato in corso d’opera con una lotta per il secondo posto nella graduatoria costruttori. Il braccio di ferro ad Hamilton e Russell, alla fine, è stato perso dalla Rossa, sebbene l’unico trionfo non targato RB19 dell’intero campionato ha portato la firma di Carlos Sainz.
Lo spagnolo è stato autore di una gara di alto profilo a Singapore, ma nell’intero arco della stagione non ha trovato il feeling giusto su di una monoposto concepita sulle sue caratteristiche di guida. Il team principal Frederic Vasseur ha potuto ben poco nella valutazione complessiva delle scelte tecniche fatte dal suo predecessore al muretto Ferrari. Una idea ben definita, nel finale di stagione, il francese se l’è costruita. A Maranello, probabilmente, confermeranno entrambi i driver ma si punterà su Leclerc.
Il monegasco, oltre a chiudere per il secondo anno di fila davanti al madrileno, ha dimostrato i suoi soliti acuti in qualifica, diventando il vero leader silenzioso della squadra. Mai una parola fuori posto, nonostante una SF-23 di basso profilo. Il ferrarista non ha voluto criticare l’operato dei tecnici nemmeno nei momenti peggiori. Nella seconda parte di stagione Charles è sembrato appannato, ma nella fase finale ha fatto riemergere il suo talento.
La Scuderia ha chiuso al terzo posto e l’unico realmente interessato alla vagonata di milioni che avrebbe potuto incassare il team era Leclerc. Sainz è sembrato avulso dai ragionamenti ambiziosi della Scuderia, quasi come avesse già capito che la grande occasione è svanita. La vettura del prossimo anno sarà costruita sulle richieste del prodotto dell’Academy del Cavallino. Non tanto per una presa di posizione del numero 16, ma per una convinzione che è emersa nei vertici della Rossa.
Ferrari, il plan anti Red Bull
Nel 2024 si ripartirà da un foglio bianco, cercando di salvare il salvabile dagli ultimi progetti tecnici. Dopo un inizio promettere la F1-75 è crollata nel corso della scorsa stagione. Leclerc si è aggiudicato 3 tappe, mentre Sainz ha vinto il suo primo GP in F1. Nel 2023, invece, il monegasco è rimasto a secco ma è arrivato il colpo di reni nel finale di stagione.
Quando la Ferrari ha avuto bisogno del suo fenomeno, Charles ha riposto presente. Se dovesse avere in dote una vettura competitiva le tante pole position potrebbero essere trasformate in vittorie. Ora la Ferrari deve fare quadrato intorno al numero 16. Con l’arrivo a Maranello di David George, l’esperto americano che conosce tutti i segreti delle P.U. Honda della Red Bull, è cambiato anche l’approccio dei motoristi guidati da Enrico Gualtieri.
Il motore ibrido sarà rivisto per ridurre il gap dai leader austriaci. Secondo quanto è emerso su Motorport.com si sono comprese le cause del precoce surriscaldamento delle gomme della SF-23. Riducendo la coppia disponibile dalla MGU-K si è ottenuto meno clipping sui rettifili, riuscendo ad essere competitivi con RB.
Secondo il progettista Adrian Newey gli avversari, Ferrari, McLaren e Mercedes in primis, ridurranno il gap. La RB20 sarà ancora un mostro inavvicinabile o la Rossa potrà con i giusti accorgimenti telaistici e motoristici lottare per la vittoria? Lo scopriremo solo vivendo, ma milioni di fan già sognano una sfida al vertice tra Leclerc e Verstappen.