La Formula 1 cambierà volto tra due anni e la FIA ha già lasciato trapelare le nuove regole che daranno una nuova chance ai team.
Ci risiamo, dopo la stravolgimento epocale del 2022 con il lancio delle auto ad effetto suolo, tra 2 anni vi saranno delle nuove monoposto Formula 1 con innovativi motori ibridi. Andiamo per ordine: nelle ultime due annate la Red Bull Racing ha fatto la voce grossa, dominando in lungo e largo, surclassando Mercedes e Ferrari.
Le rivali del drink team hanno ottenuto appena 6 vittorie in due stagioni. Leclerc si è aggiudicato 3 tappe, Sainz ha vinto 2 GP, mentre la Stella a tre punte ha firmato il solo successo in Brasile con George Russell. Per i fan della categoria regina del Motorsport è diventato tutto, a dir poco, scontato. Max Verstappen si è laureato per la terza volta campione del mondo, demolendo una serie di record storici della categoria.
L’unica cosa che potrebbe interrompere la striscia positiva della squadra austriaca è uno stravolgimento tecnico. In un incontro con i media, Nicholas Tombazis, responsabile dell’organizzazione tecnica delle vetture, ha anticipato i punti chiave della prossima gen di monoposto. Si tratterà di auto che avranno dei motori con una parte elettrica più accentuata. Si parla di PU, equamente, divise tra un cuore termiche e un pacco batteria elettrico. La soluzione ha spinto Audi e Cadillac a lanciarsi nella mischia.
L’obiettivo degli organizzatori è quello di avere vetture più leggere e più piccole in termini di dimensioni. La riduzione delle emissioni di carbonio delle auto in gara sarà significativa con più parte elettrica. Il sound sarà tutto da valutare. Le monoposto attuali sono risultate troppo ingombranti e dipendenti dal DRS. Non aspettatevi, però, dei cambiamenti radicali. Le monoposto degli anni ’90 non torneranno in azione, ma le discussioni sono in corso per quanto concerne il telaio della nuova gen.
Le caratteristiche delle monoposto 2026
L’obiettivo è definire le regole entro la fine di giugno 2024. I motori sono già stati annunciati da un anno e le case sono già al lavoro. Si tratterà, sul piano telaistico, di monoposto più corte: 3,4 metri (rispetto a 5,6), più strette per un 1,9 metri, (10 centimetri in meno rispetto a quelle attuali). Anche più leggere di almeno 50 kg. Il peso è cresciuto troppo negli ultimi anni, rendendo anche lo spettacolo in pista meno attraente.
La deportanza sarà, notevolmente, ridotta e, conseguentemente, la resistenza dell’aria. Verrà limitato il carico sulle sospensioni, che potrebbero essere alleggerite. Si sta discutendo anche la possibilità di avere cerchi più piccoli da 16 pollici contro i 18 attuali. Il concetto che si attuerà dovrà durare nel tempo, proprio per garantire un equilibrio. La instabilità ha creato non pochi problemi in termini di spettacolarità.
Il DRS dovrebbe continuare ad esistere. “Si tratterà di un cambiamento nella componente aerodinamica nei rettilinei, nelle curve o nel sistema energetico, ma ne stiamo ancora discutendo. Ci sono diverse opzioni sul tavolo, proviamo a scegliere la migliore. Ma non vogliamo macchine che passano senza difficoltà sui rettilinei, vogliamo che arrivino vicino alla staccata“, ha sancito Tombazis in una intervista riportata su AS.