Il titolo perso all’ultimo round ha, probabilmente, fatto perdere di vista a Martin la verità sulle scelte della casa di Borgo Panigale. Ecco cosa si è lasciato sfuggire sulla Ducati.
Jorge Martin è stato un grande rivale di Pecco Bagnaia nel campionato 2023. Non ha mai mollato, nemmeno dopo quanto avvenuto nel Gran Premio del Qatar. Quando sembrava tutto nelle sue mani, lo spagnolo del team Pramac si è ritrovato a dover risubire la rimonta del campione del mondo torinese. Avrebbe potuto farcela, ma forse avrebbe avuto bisogno di una squadra ufficiale per battere un avversario vestito di rosso.
L’inesperienza della squadra satellite in alcuni frangenti si è palesata, nonostante le performance top del madrileno. La stagione è stata di altissimo profilo e con un pizzico di fortuna in più, probabilmente, i due contendenti alla corona si sarebbero sfidati a pari punti nell’ultimo atto di Valencia. Proprio nel momento decisivo Pecco Bagnaia, come solo i campioni sanno fare, ha dimostrato di avere una marcia in più.
Non ha sentito la pressione dell’avversario, nonostante una brutta SR e il trionfo del rivale. Nel GP il pilota di casa è partito bene, ma ha quasi preso in pieno il numero 1 per una frenata sbagliata. Dopo qualche giro nel tentativo di recuperare, velocemente, ha sbagliato la staccata e ha centrato in pieno Marc Marquez. Il ritiro di Martin ha fatto esplodere la festa nel team Ducati.
Il team factory in questa annata ha potuto fare affidamento, principalmente, su Bagnaia. Enea, invece, non è mai stato della partita a causa di infortuni e lunghe riabilitazioni. Il romagnolo era stato preferito allo spagnolo al termine del 2022, grazie ad un percorso di altissimo profilo nel team Gresini. Arrivò terzo in graduatoria, vincendo anche 4 Gran Premi.
Martinator, nel 2022, non aveva mai festeggiato nemmeno una P1. La squadra ufficiale avrebbe dovuto investire su pilota che in carriera aveva ottenuto una sola vittoria in MotoGP o puntare su un giovane che sulla moto dell’anno precedente aveva ottenuto 4 vittorie? La risposta è scontata. Martin, prima dell’exploit di questa annata, non era mai andato oltre due none posizioni in graduatoria in top class.
Enea, terzo nella passata stagione, mise tanti ducatisti in riga, inserendosi nella sfida al vertice tra Bagnaia e Quartararo. Nel 2023 è stato subito sfortunato, finendo sotto i ferri per una entrata killer di Luca Marini. Quando è tornato a pieno regime si è tolto la soddisfazione di aggiudicarsi la tappa in Malesia. Martin vede le cose da un punto di vista diverso.
In una intervista ad AS il centauro di Madrid era pronto a balzare nel team ufficiale della casa di Borgo Panigale, nonostante il contratto di Enea. “Se Pecco fosse caduto a Valencia e io avessi trionfato, allora sarei andato nella squadra ufficiale? Che senso ha? Mi disturba che quel che faccio non sia mai abbastanza, cosa devo fare per dimostrare di più? Comprendo che Enea abbia avuto un’annata negativa, ma ha corso 14 o 15 GP e ne ha vinto 1 perché aveva la pressione della gomma anteriore a 1.2. Così avrei vinto anche io“, ha tuonato il vicecampione del mondo.
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