Di produttori ve ne sono svariati, ma alle nostre latitudini possiamo andare fieri di una casa produttrice di moto che oggi è al top.
Vi sono tantissime case produttrici che hanno segnato un’epoca d’oro delle due ruote. Siamo, tendenzialmente, esterofili nel Belpaese. Sbaviamo per la potenza delle moto tedesche o la classe di quelle inglesi, senza dimenticare l’affidabilità delle giapponesi e il rombo delle Harley americane, ma in tema di innovazioni c’è un brand che ha messo tutti d’accordo.
Ducati deve la sua fortuna a grandi designer come Tamburini e Terblanche, suo allievo ed erede, uomini che hanno lasciato il segno con le loro provocazioni stilistiche. A Borgo Panigale le sue dimissioni, causate dal suo disaccordo sulla continuità stilistica con le ultime 1098, 848 e Monster 696 hanno creato un vero e proprio terremoto. Il designer sudafricano, in un primo momento visto come l’uomo arrivato dal futuro, con dei progetti coraggiosi e innovati, è diventato propugnatore di visioni insostenibili in casa Ducati.
La Multistrada, disegnata da Terblanche fu molto contestata, come la 999 del resto. Cosa aveva ereditato la 999 dalla 916? I puristi Ducati mal digerirono quelle linee che non legavano bene con il passato della casa di Borgo Panigale, ed il successo sperato fu mortificato da critiche e contestazioni esasperate. Le moto di Terblanche erano troppo avanti rispetto ai tempi molto probabilmente. L’innovazione e il genio richiede a volte tempi lunghi di maturazione da parte del pubblico.
Una leggenda chiamata Ducati
A distanza di anni, solo oggi, gli appassionati del marchio e non solo si stanno affacciando con curiosità al mercato del buon usato con un occhio critico differente dal passato. Di sicuro i trionfi sono stati molteplici in pista. In MotoGP la casa di Borgo Panigale ha dominato la scena negli ultimi anni. Pecco Bagnaia si è aggiudicato gli ultimi due titoli mondiali. Bautista ha fatto lo stesso in Superbike. Bulega, invece, ha fatto la differenza in Supersport nel 2023.
Rivoluzione stilistica e innovazioni tecniche per fare la differenza sono ancora il pane quotidiano di Dall’Igna. Le novità tecniche sviluppate in pista hanno avuto una ricaduta anche sul prodotto stradale. La filosofia del brand ha fatto centro, ancora una volta con una gamma molto allargata. Da 20 anni a questa parte la Rossa ha presentato novità clamorose.
Il punto di svolta è stata la creazione di un mezzo divertente e versatile alla guida: Ducati Hypermotard presentata al Salone di Milano nel 2005. Il successo commerciale su quella scia stilistica continua ancora oggi. Alla Ducati l’aver fatto centro non è bastato con un modello di moto, Terblanche è stato tirato fuori dalla progettazione della 1098 dell’anno 2007 e della 848.
Deluso e rammaricato ha rassegnato le dimissioni, lasciando spazio ad una nuova gen di geni. Le moto firmate dal designer sudafricano sono moto che possono piacere o meno, ma di certo non lasciano ancora oggi indifferenti, proprio come quelle di Tamburini. Il coraggio è sempre da apprezzare anche quando si parla di motori. L’aggressività della Panigale, attualmente, rappresenta il miglior biglietto da visita per una nuova era di sportive estreme. Ad oggi, complici i tanti successi in pista, possiamo affermare che Ducati è il punto di riferimento mondiale, anche per le case costruttrici giapponesi.