Il sette volte iridato, Michael Schumacher, non si è ancora ripreso dal terribile incidente sugli sci di 10 anni fa. Ecco cosa fu sbagliato in quel maledetto 29 dicembre 2013 sulle alpi svizzere.
Il fenomeno tedesco è rimasto nel cuore di milioni di fan per le sue straordinarie performance in pista. E’ ancora tra noi, ma come ammesso anche da Jean Todt in una recente intervista, non è più lo stesso. Milioni di appassionati non possono avvertire la sua presenza da quando è entrato in un coma profondo. La famiglia ha deciso di chiudersi in una privacy totale, non facendo trapelare nulla.
Ogni tanto una parola su quanto fosse critica la situazione è emersa anche dalle persone vicine al tedesco. Suo figlio Mick, una volta, ammise che farebbe di tutto pur di parlare con suo padre. Tutto ciò lascia pensare che si trovi in uno stato vegetativo, circondato da un equipe di medici che si prendono cura di lui. Una maledetta roccia, nascosta tra la neve bianca, ha relegato in un letto il campione, in attesa di un miracoloso progresso clinico.
L’avanzamento delle tecnologie mediche potrebbe portare anche ad un miracolo. E’ quello che spera sua moglie Corinna che non ha mai perso le speranze. Il figlio Mick e la figlia Gina-Maria sono andati avanti, inseguendo i propri sogni. Il giovane ha debuttato in F1 sulla Haas e oggi è il terzo pilota della Mercedes. Nel 2024 sarà impegnato in Alpine nel WEC. Sua sorella, invece, ha dimostrato il suo valore nell’equitazione.
La fama di Michael Schumacher continua, nonostante non si sappia nulla delle sue condizioni. Da quando è uscito dal coma, nel mese di giugno del 2010, nemmeno la sua portavoce Sabine Kehm ha più emesso degli aggiornamenti. I rumor parlavano di trasferimento in una isola calda della Spagna, tuttavia secondo altre voci Michael si troverebbe ancora nella sua lussuosa dimora svizzera.
Gli errori fatti nei soccorsi a Michael Schumacher
Dopo il triennio in Mercedes, il Kaiser decise di appendere, definitivamente, il casco al chiodo. Dopo una vita spesa a oltre 300 km/h in pista, nessuno avrebbe mai potuto immaginare una fine del genere. Michael avrebbe meritato ben altro epilogo. Tra pochi giorni saranno trascorsi 10 anni da quel terribile crash e stanno emergendo dettagli inquietanti.
In ospedale Michael arrivò già in coma, e fu sottoposto a un intervento neurochirurgico per il grave trauma cranico con emorragia cerebrale. Si era detto che i soccorsi furono tempestivi, ma secondo quanto riportato sul Corriere della Sera, che a sua volta ha citato l’inchiesta condotta dal giornalista tedesco Jens Gideon nel podcast dell’emittente televisiva ARD, furono commessi due errori pesanti.
Il primo errore che compromise le condizioni di Schumacher fu percorrere il tratto di fuoripista ad una velocità che dagli inquirenti fu giudicata non eccessiva, ma i danni dell’asta dell’action cam montata sul casco furono devastanti. Lo sbaglio più grande fu sottovalutare le condizioni in cui versava il campione dopo l’impatto con la roccia.
Fu trasportato al centro medico di Moutiers, non esattamente attrezzato per questo tipo di traumi. Inoltre nel tragitto Michael, privo di conoscenza, richiedeva la necessità di essere intubato. Il tempo perso tra il tragitto e poi l’operazione avvenuta, in seconda battuta, nell’ospedale di Grenoble ha creato un danno ancora maggiore.