Carlos Sainz ha fatto un proclamo che rischia di trasformarsi nell’ennesimo boomerang nella prossima stagione. Ecco cosa si è lasciato sfuggire il #55.
Di errori comunicativi i volti noti della Scuderia modenese ne hanno fatti diversi negli ultimi anni. Dalle promesse mondiali del Presidente John Elkann alla frase che è rimasta negli annali dell’a.d. Benedetto Vigna sulla Ferrari SF-23, in teoria la più veloce di sempre. I piloti hanno avuto il loro ruolo di motivatori instancabili, alzando l’asticella, a volte, oltre l’inverosimile.
Che Carlos Sainz non sia, a 29 anni, un futuro campione del mondo della categoria lo dicono i numeri. Nel 2024 comincerà la sua decima stagione nella massima categoria del Motorsport e pur militando in due squadre di vertice ha vinto 2 GP e ottenuto 3 pole position. Dati che certificano che lo spagnolo è un pilota costante, piuttosto versatile, avendo corso per 4 differenti scuderie, ma oltre ad essere un buon passista non ha il killer instinct del campione.
E’ un driver nella media che, proprio grazie a condotte di gara regolari, si è portato a casa 982,5 punti e 18 podi in carriera in F1. Un bottino da seconda guida Ferrari a quasi 30 anni. Lo spagnolo, almeno nelle dichiarazioni, si sente una primissima guida in grado di salire sul tetto del mondo. Sognare è lecito, ma le dichiarazioni rilasciate alla vigilia delle ultime due stagioni non hanno, certamente, fatto apprezzare l’umiltà del figlio d’arte del Matador.
Chiunque nel Motorsport vorrebbe vincere, ma esiste una concorrenza che ha messo in mostra ben altre qualità. Max Verstappen, a prescindere da vetture di alto profilo, ha da sempre dimostrato quel quid in più. Sprazzi di talento purissimo li hanno messi in mostra anche Charles Leclerc e George Russell, senza dimenticare i giovanissimi driver della McLaren, Norris e Piastri, e i vecchi senatori, Alonso ed Hamilton. Al momento in F1 ci sono competitor di altissimo profilo per il figlio del Matador.
La storia recente del Cavallino, inoltre, ha palesato l’enorme presunzione della GeS. La Scuderia non vince dai tempi di Raikkonen e Massa un titolo costruttori in F1, ma c’è la supponenza di uno squadrone che non ha ancora compreso, sino in fondo, i fallimenti degli ultimi anni. Nel 2023 i ferraristi hanno chiuso alle spalle di una Mercedes, incapace anche di vincere un singolo GP.
Arrivati a questo punto, le parole d’ordine dovrebbero essere due: lavoro e silenzio. Troppo spesso, invece, i team principal del Cavallino, nel passato recente, hanno fatto debiti con una tifoseria stanca di competere per scarsi risultati o piuttosto altalenanti. In una intervista riportata da Motorsport.com, Sainz ha sancito che, nel 2024, si proverà a recuperare il gap dal vertice.
“È un obiettivo molto difficile per qualsiasi squadra che voglia togliere il mondiale alla Red Bull, soprattutto dopo la stagione che ha avuto. Ma se c’è qualcuno che crede che siamo in grado di farlo, è la Ferrari, soprattutto dopo il modo in cui abbiamo finito la stagione e i progressi che abbiamo mostrato“, ha spiegato il #55. In realtà, la McLaren ad oggi è la squadra favorita per essere l’anti RB, mentre la Rossa ripartirà, nuovamente, da un foglio bianco.
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