Quanta ipocrisia si respira oggi nel Paddock della MotoGP? Troppa, secondo alcuni giovani come Acosta che è pronto lasciare un segno. Ecco cosa ha detto su Valentino Rossi.
Pedro Acosta è l’astro nascente del motociclismo. Dopo aver vinto al debutto in Moto3 e al secondo anno nella classe di mezzo, arriverà in top class già con l’estimate del fenomeno. Potrebbe diventare anche il nuovo Marc Marquez, rimanendo nel contesto iberico, ma a differenza dei campioni attuali, non ha alcuna intenzione di accontentarsi di un ruolo di comprimario, finto buonista.
Da quando Valentino Rossi si è ritirato, in MotoGP tira un’aria diversa. Sembrava quasi non esserci un duello mondiale nel 2022. Bagnaia e Quartararo, per quanto si rispettassero in modo genuino, sembravano due amici che erano in lotta per la garetta della domenica. Per non parlare dei legami all’interno dei rider della casa di Borgo Panigale. Tra aiutini più o meno velati, i rider dell’Academy di Valentino Rossi hanno creato un clan che poco ha a che fare con la rivalità autentica che dovrebbe esserci ai massimi livelli nel Motorsport.
Si può anche essere cresciuti insieme o essere fratelli, ma una volta che la visiera si abbassa, non dovrebbero esserci dubbi in pista. Il primo a fare giochi strani con i connazionali è stato proprio Marc Marquez che, nel 2015, fece di tutto per mettere i bastoni tra le ruote a Valentino Rossi nel duello con Jorge Lorenzo. Se il fallo di reazione di Rossi rimarrà una delle più brutte pagine della sua carriera, quanto fatto da Marc Marquez non merita nemmeno considerazione. Difatti ancora oggi molti tifosi italiani non gli hanno perdonato l’epilogo della stagione 2015.
E’ stato accolto con pesanti fischi da parte del pubblico ducatista, ma questo potrebbe essere solo il primo step. Nel 2024 si potrebbero rompere gli equilibri magici nel box della casa di Borgo Panigale. Il fenomeno di Cervera ha già dimostrato di poter tendere, nuovamente, la mano al connazionale Jorge Martin nella lotta a Pecco Bagnaia, non attaccandolo in Qatar. Atteggiamenti che fanno pensare che di alleanze, dietro a questo finto buonismo, ci siano, ma a mancare sono le vere rivalità.
Con 8 Ducati in pista si prevede un nuovo dominio della casa emiliana nel 2024. Acosta ritiene cruciali altri fattori per aumentare lo spettacolo. I telespettatori voglio vedere una sfida accesa tra due piloti che, sportivamente, si odiano perché: “So cosa significa essere tifoso – ha spiegato Pedro Acosta – non molto tempo fa anch’io ero un fan, dobbiamo essere in grado sia di ridere che di piangere, queste sono esattamente le reazioni umane che la gente vuole vedere. Valentino Rossi, ad esempio, è esattamente la stessa persona in pubblico come a casa. Questa autenticità è estremamente importante“.
Al giorno d’oggi i rider sono tutti troppo pacifici e troppo gentili tra loro. Ma la gente vuole vedere lotta, come c’è stata tra Max Biaggi, Sete Gibernau, Jorge Lorenzo, Marc Marquez e Valentino Rossi. “Questo è esattamente ciò che dobbiamo mostrare ai fan. La maggior parte degli spettatori non ha l’opportunità di vivere la MotoGP dal vivo in pista. Ecco perché cerco di portare queste emozioni attraverso gli schermi e di rimanere in contatto con i fan“, ha sancito Acosta in una intervista a Speedweek.
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