La Gilera era un marchio top italiano. Le moto erano dei punti di riferimento, ma i tempi sono molto cambiati. Ecco come stanno i fatti.
Gilera è stata una casa creata da un precursore come da Giuseppe Gellera nel 1909. Nato Zelo Buon Persico, il 21 dicembre 1887, l’imprenditore ha fatto la storia. Nel 1911, con l’aiuto del fratello Luigi, lanciò una officina meccanica in corso XXII Marzo 42. Il business crebbe a dismisura e, per motivi di spazio, si spostarono tutti ad Arcore.
Decisero di promuovere l’attività nei capannoni della falegnameria Bestetti. Il trasferimento, nel 1923, portarono la factory di via Cesare Battisti 68, che rimase la sede del brand sino alla sua chiusura nel 1993. Durante la seconda guerra mondiale la fabbrica di Arcore venne messa sotto pressione. Venne requisita dai tedeschi. Sapete chi fa i motori alla Benelli? Ecco tutta la verità sulla Casa del Leoncino.
I consumi della Gilera
Comprata nel 1969 dal gruppo Piaggio, c’è stata il polo produttivo di Arcore. Degli anni ’70 vanno ricordate i modelli Giubileo, Rossa, Turismo e Sport che ebbero un bel successo commerciale, insieme alle rinnovate Saturno e alla 300 Bicilindrica. La gestione ha portato alla creazione di un nuovo listino. Il trasferimento presso lo stabilimento Piaggio di Pontedera, progressivamente, ha portato ad un reparto totalmente nuovo. Le catene della Piaggio portò all’apertura di un bel listino di scooter.
Il Gilera Runner (50, 125, 180 e 200 cm³, sia a 2 che a 4 tempi) è stato un motorino generazionale. Aveva un ciclistica spaziale per l’epoca. Consumi bassissimi (40 km/l), sospensioni ottime, performance in linea con i classici scooter 50cc. Date una occhiata al video del canale Zip Sp Kawa Alien. I consumi erano contenuti anche per il 125 con quasi 30km/l. In caso di gas il divertimento aumentava, a discapito dei consumi.
Il piacere di guida era assicurato. Sin dalle prime serie, tale mezzo potente è stato considerato un vero e proprio anello di congiunzione tra uno scooter e una moto. Il marchio Gilera ed i relativi loghi, sono tuttora registrati. La proprietà è rimasta del gruppo Piaggio e, ancora oggi, inutilizzati.