Tra Valentino Rossi e Casey Stoner non corre buon sangue. Le loro battaglie hanno infiammato la MotoGP in passato, ma è rimasta ancora un bel po’ di ruggine.
Quando Casey Stoner ha corso la sua ultima stagione in MotoGP, il Dottore era ancora in sella ad una Ducati Desmosedici del Team Factory. Questo la dice lunga su quanto anni siano passati. Sulla situazione vissuta dal nove iridato nella casa di Borgo Panigale si sono scritti fiumi di parole. Non sopportava più la convivenza con Jorge Lorenzo in Yamaha e, al termine del 2010, decise di abbracciare questa nuova sfida.
Nel 2011 e nel 2012 i risultati furono pessimi. Il centauro di Tavullia non si aggiudicò nemmeno una corsa, mentre l’australiano, dopo il titolo conquistato ai tempi della Ducati, replicò in Honda. Decise di appendere il casco al chiodo nel 2012. Tra Valentino e Casey i rapporti iniziarono ad infuocarsi nel 2007.
Stoner fece un percorso in Ducati spettacolare, esordendo con un successo mondiale. Nessuno lontano dall’Emilia si aspettava la competitività del canguro australiano in MotoGP, in particolar modo in sella ad una Desmosedici lontana parente del bolide attuale. Stoner dimostrò un talento sconfinato, ma i rapporti con il Dottore e il suo esercito di fan non fu molto positivo. I due hanno avuto modo di chiarirsi in diverse occasioni, ma dell’astio è rimasto.
Il centauro di Tavullia minò le certezze psicologiche del rivale. I mind game del campione italiano erano noti nell’ambiente del Paddock. Nel 2008 la sfida fu clamorosa e culminò nell’iconico sorpasso nella curva del Cavatappi di Valentino Rossi al ducatista. In quella stagione il #46 tornò sul tetto del mondo. Si confermò anche nella successiva annata, distruggendo i sogni dei tifosi della Rossa.
Stoner, provocazione al Dottore
Rossi non è riuscito a vincere con la Ducati, ma ha lasciato il segno in un ruolo diverso. Stoner non ha dimenticato quello che disse, ai tempi, Valentino del suo staff e della squadra. Come riportato su Crash.net, l’australiano ha annunciato: “Non ero arrabbiato ma la gente deve ricordarsi che ho molti amici intimi in Ducati. Quindi, anche se non ero più con loro, era a causa delle persone al vertice, non dei meccanici, degli ingegneri e di tutti coloro con cui avevo uno stretto rapporto“.
Casey ha aggiunto: “Anche quando Vale è arrivato in Ducati è stato duro da guardare perché sapevo la pressione a cui erano sottoposti e non se lo meritavano. Stavano facendo un ottimo lavoro e noi abbiamo lavorato molto con il budget che avevamo, che era molto piccolo. Purtroppo tra Valentino e il suo ingegnere Jeremy Burgess si è parla molto negativamente di me e della mia squadra. Praticamente hanno detto che non sapevamo nulla e che avrebbero riparato la moto molto velocemente. Mi offendo molto per questo in relazione alla mia squadra“.
Ai tempi la casa di Borgo Panigale non faceva ancora parte del Gruppo VW e stavano lottando per il titolo in MotoGP con un budget ridotto. “Se fosse venuto da me (Rossi, ndr) e non pubblicamente, sarebbe stato diverso. Ma sono rimasto molto deluso nel vedere il modo in cui è entrato nell’area“, ha confessato Stoner.