Tutti a celebrare Jos Verstappen, padre di Max, ma nessuno o quasi che ricorda il percorso professionale della madre dell’alfiere della Red Bull Racing.
Max Verstappen è il volto più splendente di una Formula 1 che viaggia ad una velocità incredibile. L’olandese era stato bollato, troppo presto, come un talento incapace di gestire le emozioni. Troppo audace e istintivo nelle fasi delicate di gara, era stato persino considerato un driver scorretto. Il figlio d’arte di Jos ha avuto i suoi alti e bassi nella prima fase di carriera nel circus, ma oggi è un pilota quasi imbattibile.
I motivi sono sotto gli occhi di tutti. E’ un calcolatore che ha alle sue spalle un team fenomenale. Come accaduto anche ad altri grandi campioni prima di lui, Verstappen può godere del materiale tecnico migliore e di una realtà a suo completa disposizione. Nel team Red Bull Racing il secondo pilota c’è perché da regolamento deve esserci. Oramai sono anni che si alternano diversi piloti, da Ricciardo a Perez, passando per Gasly ed Albon, ma la situazione è sempre la stessa.
Max Verstappen li ha demoliti tutti. Non solo, come dicono i detrattori, perché gli costruiscono un’auto intorno alle sue caratteristiche di guida, ma anche perché performa ad un livello che gli altri non riusciranno mai a raggiungere. Il toro della Red Bull Racing non avverte, in alcun modo, la pressione. Nel 2021 ha detronizzato un fenomeno assoluto come Hamilton, pur in situazioni di estrema difficoltà, almeno nella seconda parte di campionato.
Ha sempre sfruttato ogni occasione per migliorare e fare tesoro dei suoi rari sbagli. Nel 2023 ha vinto 19 Gran Premi su 22. E’ stato beffato dalla Ferrari di Sainz e dal teammate messicano in altre 2 occasioni. Per il resto è stato impeccabile. Un rullo compressore che è cresciuto con lo scopo di distruggere tutti i record della categoria. Di fatto è già il terzo driver all time per numero di trionfi, alle spalle solo di Hamilton e Schumacher. La sua infanzia è stata caratterizzata da una educazione molto rigida, ma da 3 anni sta cogliendo in frutti di tanti sacrifici e fatiche.
Della carriera di papà Jos si è detto tanto. Doveva spaccare il mondo, ma l’ex compagno di squadra, in Benetton, di Michael Schumacher deluse un po’ le aspettative. Ne combinò di cotte e di crude non andando oltre 2 podi in 107 GP. Anche la mamma di Max sapeva andare forte in pista e ha sfidato piloti come Heidfeld, Fisichella e Trulli. Nel 1989, sui kart, l’attuale team principal della Red Bull Racing, Christian Horner, se l’è trovata difronte e prese paga.
Sophie Kumpen, nata in Belgio, ha avuto una carriera nel Motorsport. Spa-Francorchamps vi ricorda qualcosa? La donna ha gareggiato per cinque anni nelle classi Formula A, K e Super A del Campionato del mondo di karting. A 16enne era arrivata nona nel Mondiale di Formula A, celebrando anche il Trofeo “Andrea Margutti”.
Era un talento autentico e proprio come Jos una appassionata di motori, in particolare dei kart. Il padre della mamma di Max, nonno Robert, era un importante costruttore belga con un interesse per lo sport: tra il 1993 e il 1995 è stato il Presidente del Genk, club belga in cui hanno militato Thibaut Courtois, Kalidou Koulibaly e Kevin de Bruyne, ottimo amico oggi di Max. Sophie Kumpen è tornata a gareggiare nel 2013, esordendo nella Formido Swift Cup. Ha chiuso la sua carriera nel 2015.
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