La Ferrari è pronta ad accogliere nuovamente un uomo che ha fatto parte della propria storia, e che ora si ricongiunge al Cavallino.
Manca un mese esatto al lancio della nuova Ferrari, che verrà svelata in quel di Maranello il prossimo 13 di febbraio. I tifosi sono in attesa di scorpire il nome ufficiale del progetto 676, che secondo Enrico Cardile sarà del tutto diversa dalla SF-23. L’auto del 2023, secondo l’ingegnere, aveva raggiunto il suo limite sotto il profilo dello sviluppo, ed è per questo che si è deciso di cambiare del tutto il concept.
Secondo le indiscrezioni, l’ala anteriore somiglierà molto a quella della Red Bull, ma sarà tutta la zona frontale ad essere rivoluzionata. Infatti, verranno modificati anche i triangoli delle sospensioni, per modificare quello che viene definito un anteriore debole, indicato come la vera area nella quale la Rossa dello scorso anno si trovava in difficoltà, riducendo di parecchio la finestra di utilizzo. Nel frattempo, alla Ferrari fa il proprio ritorno un grande nome del passato.
Ferrari, ufficiale il ritorno di Simone Resta
La settimana che sta andando a concludersi ha portato a diversi cambiamenti nel mondo della F1, che vanno a coinvolgere anche la Ferrari. Infatti, Gunther Steiner non sarà più il team principal della Haas, ed al suo posto è stato promosso Ayao Komatsu, che da sempre è al fianco del manager alto-atesino al muretto del team americano. Poche ore prima dell’annuncio dell’addio di Steiner, era stata annunciata anche l’uscita del responsabile tecnico, vale a dire Simone Resta, con un passato a Maranello ed alla Sauber.
In molti, subito dopo l’ufficializzazione della notizia, hanno subito pensato ad un suo ritorno al Cavallino, e non ci è voluto molto prima che ciò venisse ufficializzato. Resta è infatti tornato alla Ferrari, dopo essere stato capo-progettista per il Cavallino dal 2014 al 2018. Sotto di lui sono nate monoposto molto buone come la SF70H del 2017 e la SF71H del 2018, che con Sebastian Vettel non andarono troppo lontane dall’obiettivo mondiale. Nel 2019 è passato all’Alfa Romeo Racing come responsabile del dipartimento tecnico, per poi passare alla Haas nel 2021 in qualità di direttore tecnico.
Resta era in presto alla Haas, e dal primo di gennaio scorso è tornato al Cavallino. Tuttavia, il nativo di Faenza non lavorerà in F1, ma si occuperà delle GT stradali e per altri tipi di competizioni. L’indiscrezione è stata riportata da due fonti piuttosto attendibili, vale a dire il giornalista Lawrence Barretto sul sito ufficiale della F1, ma anche da Fulvio Solms che ne ha parlato sul “Corriere dello Sport“.
Barretto ha così riportato: “Le nostre fonti riferiscono che Resta non ha ancora un ruolo definito all’interno della Scuderia“. Solms è andato più nel dettaglio, scrivendo: “Il progettista è ritornato al Cavallino, da cui dipende, ma è aggregato al settore delle GT stradali e ci risulta che non abbia possibilità di accedere alla Scuderia“. Al momento, non è chairo il motivo di tutto questo, e la speranza è che la sua posizione venga chiarita, magari anche in forma ufficiale dalla Rossa stessa.