La Ducati è la regina della MotoGP odierna, con i regolamenti che puntano a fermarla in chiave futura. Ora c’è una risposta sull’argomento.
Siamo alla vigilia della stagione di MotoGP targata 2024, quella nella quale la Ducati si dovrà confermare al top per il terzo anno di fila. Pecco Bagnaia viene da due titoli mondiali piloti consecutivi, mentre la casa di Borgo Panigale ha messo in fila ben quattro allori iridati costruttori, un rendimento da vera e propria padrona assoluta. Di certo, sfidare la Rossa delle due ruote sarà complesso per tutti, soprattutto dopo il dominio che si è visto lo scorso anno.
Pensate che la Ducati ha portato a casa la bellezza di 17 vittorie su 20 gare disputate, lasciandone un paio all’Aprilia ed una alla Honda, mentre KTM e Yamaha sono rimaste a secco. La MotoGP ha a che fare con un dominio totale, ma è chiaro che non sarebbe giusto limitare la Ducati per garantire uno spettacolo maggiore. Proprio pere questo, ci sono discussioni all’orizzonte.
La MotoGP sta riflettendo sui regolamenti da adottare in futuro, nel tentativo di garantire uno show maggiore. Come detto poco fa, la Ducati ha ottenuto una superiorità molto netta sulla concorrenza, con Honda e Yamaha che potranno sfruttare l’aiuto delle concessioni per provare a ridurre il distacco. Ovviamente, i miracoli non esistono ed è complicato pensare che già nel 2024 ci sarà maggiore lotta, ma potrebbe essere un inizio in vista di un futuro più aperto alla competizione. Luigi Dall’Igna, grande boss della sezione sportiva della casa di Borgo Panigale, si augura che le limitazioni arrivate alle Rosse in Superbike non vengano proposte anche in top class.
Ecco le sue parole: “Non credo che l’obiettivo degli organizzatori della MotoGP e della Federazione sia quello di attuare delle limitazioni. In Superbike si parte da delle moto di serie, ed è chiaro che questo viene fatto apposta per evidenziare la velocità e le prestazioni della moto di serie, ma ci sono delle differenze tra le varie case. In top class tutti hanno le stesse regole, se qualcuno vuole correre qui sa che deve impegnarsi al massimo per fare le cose al meglio“.
Dall’Igna ha poi aggiunto: “Non capisco queste limitazioni, ma le posso accettare in Superbike. Se devo essere onesto, nel Motomondiale limitare le moto migliori sarebbe innaturale“. Da questo punto di vista, è impossibile non essere d’accordo con l’ingegnere veneto, che ha fatto capire quanto la limitazione del costruttore che lavora meglio di tutti vada contro lo spirito delle corse.
Purtroppo, cose di questo tipo sono molto diffuse nelle competizioni automobilistiche, come nel caso del BoP che è presente nel FIA WEC ed in tanti altri campionati. A volte, questo sistema contribuisce a garantire maggiore equilibrio e spettacolo, ma è chiaro che si va spesso a svilire il lavoro migliore fatto da un marchio piuttosto che da un altro. La speranza è che se qualcuno dovesse battere la Ducati in futuro, lo farà per meriti propri e non per aiuti provenienti dal regolamento.
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