L’arrivo di Marc Marquez nel team Gresini ha, certamente, stravolto gli scenari della casa di Borgo Panigale e, probabilmente, anche della MotoGP.
Nel cuore di ogni appassionato di Motorsport c’è l’idea di vedere il pilota più forte sulla moto migliore sfidare, ad armi pari, i competitor. Quando assistiamo alle battaglie tra i centauri attuali della MotoGP il cuore ci riporta ai duelli tra Rossi, Capirossi e Biaggi e al periodo d’oro delle rivalità con i rider spagnoli. Le sfide con Pedrosa, Lorenzo e un giovanissimo Marc Marquez hanno infiammato la classe regina.
Il mondo intero ha ammirato piloti e tecnici dare il 100% per arrivare ai massimi traguardi. Oggi l’Italia sta vivendo una nuova fase dorata, soprattutto grazie ai progressi tecnici della Ducati Desmosedici. La moto realizzata dal gruppo di ingegneri, guidati da Luigi Dall’Igna, ha completamente stravolto i paradigmi della MotoGP. La casa di Borgo Panigale aveva, sin da subito, dimostrato di avere le idee chiare ma si era inserita tra gli storici costruttori giapponesi solo in occasione del 2007, grazie ad un leggendario Casey Stoner.
L’australiano, a sorpresa, riuscì a piegare la resistenza di Pedrosa sulla Honda e Rossi sulla Yamaha. Il Dottore stava attraversando un periodo di forma strepitosa. Non avrebbe mai immaginato che Stoner, al debutto su una moto scorbutica come la Desmosedici, riuscisse in un filotto di 10 successi nel 2007. La casa di Borgo Panigale di allora non aveva nulla a che vedere con l’attuale squadra corse. La Ducati era ancora al 100% italiana, mentre ora è nell’universo di brand sotto il controllo del Gruppo VW.
La casa italiana deve tanto anche al centauro di Castel San Pietro Terme, meglio conosciuto come Loris Capirossi. Quest’ultimo, presente sin dal debutto nella top class della Rossa, ha scritto pagine indelebili del motociclismo, riuscendo a conquistare il campionato 125 e confermandosi anche nell’anno successivo. Dopo diverse annate nella classe di mezzo, Capirex riuscì a vincere anche un titolo molto discusso nel 1998. In classe 500 debuttò nel 2000 con la Honda, proprio come Valentino Rossi.
Marc Marquez in sella alla Ducati di Capirossi
Il centauro italiano ha lasciato un segno nel cuore di tutti i fan della Rossa. Nella stagione 2003 Capirossi fece registrare un record per la più alta top speed registrata, ai tempi, in pista. La Ducati ha sempre goduto di un motore sensazionale e il #65 salì sul podio la prima volta in Giappone al debutto sulla Desmosedici. E si confermò in altri 5 appuntamenti del campionato 2003. Si deve a lui la prima vittoria della casa di Borgo Panigale in MotoGP, in occasione del GP della Catalogna nel 2003.
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Loris fu poi affiancato dal veterano Carlos Checa. Il 2006 per Loris fu il migliore anno nella classe regina della sua carriera. Non si laureò campione ma lottò sulla stragrande maggioranza dei tracciati del calendario. Inoltre, nel 2007, al fianco di Casey festeggiò il primo riconoscimento iridato della Ducati in MotoGP. Qualcosa di impensabile in un’epoca dominata dai marchi nipponici. Oggi la Desmosedici è il punto di riferimento assoluto della categoria.
Marc Marquez ha scelto di scommettere sulla Ducati, lasciando la Honda. Non ha avuto spazio nel team factory, ma è quello che si prefisserà nel corso del 2024 con Gresini, rilottando per le posizioni di vertice. Volato in Emilia per la presentazione del team di Faenza, nella location d’eccezione della discoteca Cocoricò di Riccione, è subito balzato in sella alla Rossa di Capirex. Epoche diverse, ma stesse forti emozioni in sella ad una Rossa di Borgo Panigale.