Al Motor Bike Expo di Verona abbiamo intervistato Lucio Pedercini, team manager Superbike. Le sue parole sono un monito per la categoria.
Manca poco più di un mese al via del mondiale di Superbike targato 2024, quello nel quale si cerca un rivale disperatamente per la Ducati e per Alvaro Bautista. Lo spagnolo, che ha vinto gli ultimi due mondiali, ha sfruttato al meglio la Panigale V4 R per dettare legge nell’ultimo biennio, e nessuno, se non Toprak Razgatlioglu in qualche occasione, è riuscito mai a sfidarlo da vicino.
Il 2024 sarà un anno sicuramente da seguire con attenzione, visto che la Superbike ha introdotto un nuovo regolamento che punta a limitare la Ducati, anche se non esplicitamente. La regola che sicuramente punta a penalizzare la casa di Borgo Panigale e Bautista è quella relativa al peso minimo, ma anche sul fronte della potenza cambieranno molte cose. Di certo, lo spettacolo potrebbe beneficiarne.
Come Tuttomotoriweb.it siamo stati presenti al Motor Bike Expo di Verona, andato in scena nel corso del week-end passato. Tra i grandi del mondo delle due ruote presenti c’era Lucio Pedercini, team manager del proprio team in Superbike ed ex pilota, che punta ad una stagione più di spessore dopo le difficoltà del 2023. La speranza è che la Kawasaki faccia dei passi in avanti, ma anche che la Ducati si riveli più vicina. Ecco la nostra intervista esclusiva.
Stagione particolare per la Superbike, dal momento che debutteranno regole del tutto nuove. Puoi darci un parere su quello che cambierà?
“La Dorna, tramite un nuovo regolamento, ha lavorato per cercare di aiutare le rivali della Ducati, anche se diciamo che loro hanno avuto un gran vantaggio anche grazie ad Alvaro Bautista. Lui è stato l’uomo da battere, ha fatto una grande differenza. Sicuramente le nuove regole aiutano le altre marche come noi, BMW e Yamaha, aumentando il peso alla Ducati potrebbero sicuramente livellare la competizione. Penso e spero che ci saranno delle battaglie più interessanti“.
Le moto sono molto cambiate in questi ultimi anni, sia in MotoGP che in Superbike, con tanta aerodinamica ed elettronica. Come vedi questo sviluppo?
“Sì, questa è una cosa che non agevola lo spettacolo. Questa categoria è sempre stata dedicata a delle moto derivate dalla serie, dovrebbero fare un campionato con delle V4 di serie, delle BMW di serie e così via. Per come la vedo io, al pubblico non interessa nulla se le moto vanno due secondi più piano o più forte. Non cambia più di tanto, quello che vogliono i tifosi è lo spettacolo“.
Si mormora spesso che la Ducati sia quasi una MotoGP, sei d’accordo?
“Assolutamente, è una MotoGP che è stata portata nel regolamento Superbike, ma lo è in tutto e per tutto. Noi come Kawasaki non abbiamo neanche più il telaio di derivato di serie, e credo sia questo ciò che sbagliano con i regolamenti. I costi stanno aumentando tantissimo, e ripeto che se i tempi andassero su di un paio di secondi sulle varie piste, nessuno se accorgerebbe“.
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