I piloti di F1 gareggiano con grandi dotazioni in termini di sicurezza, e nulla è lasciato al caso. Ecco cosa mettono sotto le loro tute.
Siamo vicini al via del mondiale di F1 targato 2024, un campionato che per certi versi appare già segnato in partenza, dal momento che Max Verstappen e la Red Bull potrebbero affrontarlo con un vantaggio tecnico notevole rispetto alla concorrenza. Infatti, i regolamenti saranno gli stessi rispetto a quelli dell’ultimo biennio, con il team di Milton Keynes che ha messo in piedi un vero e proprio missile, troppo superiore alla concorrenza.
Dunque, la F1 non promette un’annata spumeggiante, nella speranza che ci possa essere qualche sorpresa. Nella giornata di oggi, non ci concentreremo su quello che è l’aspetto sportivo e tecnico, ma sul fattore legato alla sicurezza, che negli ultimi decenni è aumentata a dismisura. Dopo la morte di Ayrton Senna, di cui il prossimo primo di maggio si celebrerà il trentennale, la FIA ha iniziato a mettere la vita dei piloti al primo posto, anche a discapito di spettacolo ed, a volte, anche di prestazioni.
L’ultima grande novità sul fronte della sicurezza è stato l’Halo, che ha fatto il proprio debutto nel 2018, e che già ha salvato molte vite, evitando tragedie mortali. Nelle prossime righe, andremo ad analizzare un indumento che c’è sotto la tuta dei piloti, che molto probabilmente è risultato decisivo anche in tempi recenti, in occasione di un terribile incidente che ha visto una monoposto trasformarsi in una palla di fuoco.
F1, ecco l’indumento che hanno i piloti sotto la tuta
La F1 vuole che tutti i piloti terminino le gare sani e salvi, ed anche la FIA è dello stesso parere. Per questo motivo, sono stati studiati dei materiali sempre più resistenti che compongono sia le monoposto che l’abbigliamento dei piloti che vi salgono a bordo. Le tute sono tutte realizzate con un materiale che si chiama Nomex, una fibra artificiale molto leggera, che non per questo non è estremamente resistente. Infatti, per essere omologato deve superare 15 cicli di lavaggio ed asciugatura, seguiti dalla resistenza al fuoco ed alle fiamme in un durissimo test almeno sino ad 800 gradi.
Infatti, una resistenza simile favorisce la sopravvivenza del pilota di F1 almeno per 11 secondi con picchi di 840 gradi, un dato davvero clamoroso. Un gran lavoro lo svolge anche l’indumento che c’è sotto la tuta, una specie di corpo ignifugo che non permette alle fiamme di penetrare ed entrare a contatto con il corpo. Tutti i piloti sono obbligati ad indossarlo, e stiamo parlando di questo indumento che veste Max Verstappen nella foto qui mostrata.
Il Circus ha messo al primo posto la sicurezza, e tuta e sotto-tuta sono stati fondamentali per salvare la vita a Romain Grosjean nel 2020, quando il francese andò a sbattere con la sua Haas che prese fuoco in Bahrain. In quell’occasione, Romain riuscì ad uscire dalle fiamme, e senza degli indumenti così resistenti, non sarebbe mai stato in grado di salvarsi.