Scegliere l’auto giusta sta diventando sempre più complesso. Cerchiamo di comprendere l’indirizzo di seguire in attesa della rivoluzione targata 2035.
Tra 11 anni, in Unione Europea, verranno vendute solo auto elettriche. Seguendo il diktat europeo gli automobilisti dovranno dire addio anche alla possibilità di poter acquistare le vetture ibride. Tanta tecnologie buttata al vento in ragione di un presunto impatto a zero emissioni? Rallentiamo perché la situazione sta letteralmente sfuggendo di mano.
L’industria dell’Automotive avrebbe bisogno di fare chiarezza sui reali obiettivi del presente e del futuro. Anche se l’interno mondo da domani mattina viaggiasse a bordo di EV il problema dell’inquinamento nell’aria rimarrebbe. L’impatto, infatti, dell’industria gommata sul Co2 nell’aria è piuttosto limitato e vi sono molti studi che lo dimostrano. Il trasporto aereo, navale e soprattutto le industrie continuerebbero ad inquinare il pianeta. Di conseguenza in tantissimi, al di là dei prezzi delle auto elettriche, hanno iniziato a capire che la transizione alla spina non è la panacea a tutti i mali.
Stravolgere la cultura ultracentenaria di un popolo nato e cresciuto con super brand e con l’idea che l’auto fosse uno status symbol sarà difficile da sradicare. Anche se i mezzi alla spina costassero di meno di quelli termici, alle nostre latitudini, probabilmente la stragrande maggioranza della popolazione cresciuta a pane e odore di benzina, continuerebbe a preferire il sound delle auto tradizionali. Questione di rombo, ma anche di piacere di guida perché le vetture alla spina attuali sono pesanti e, nei tratti misti, non reggono ancora il confronto con le sorelle termiche.
Un assaggio lo potrete avere anche guidando auto ibride con la sola parte elettrica attiva. Prima che il sistema passi la potenza al motore termico, la vettura sembra veleggiare. Non proprio il massimo per una vecchia guardia che si è divertita con motori V6, V8 etc. Per di più l’estrema tecnologia che può interessare ad un giovane non è accettata di buon grado dalla vecchia guardia. Al minimalismo di una Tesla i puristi preferiranno sempre un abitacolo curato nei minimi dettagli con pomelli, pulsanti e un touch con radica e pelle.
Tutte le auto hanno avuto un incremento impressionante di prezzo negli ultimi anni. Oramai le vetture si scelgono più che altro per i consumi. Sotto questo aspetto gli italiani non sono fortunati. Tutti i carburanti sono schizzati alle stelle, complice la crisi economica e anche per gli effetti dell’invasione russa in Ucraina. In questo scenario così complesso, dettato da una inflazione con pochi precedenti storici, gli italiani hanno preferito non rinunciare alle proprie macchine.
Il parco auto italiano è tra i più vetusti dell’Unione Europea. Le cose continueranno a peggiorare se i prezzi dei materiali e, conseguentemente, delle vetture continueranno a salire in modo impressionante. Non va nemmeno meglio ai progressisti green italiani che hanno visto, nel giro di pochi anni, crescere anche il costo dell’energia.
L’Italia è tra i Paese europei dove una ricarica elettrica costa di più. Inoltre, GPL e metano sono destinate a sparire o ad essere surclassate, in futuro, da soluzioni più ecologiche. In attesa della dead line del 2035, se non avete la possibilità economica per una vettura a benzina nuova di zecca, tenetevi strette le vostre care vecchie auto, anche perché il mercato dell’usato è schizzato alle stelle.
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