La FIAT ha innalzato in modo impressionante i prezzi chiavi in mano dei suoi modelli di punta, Panda compresa. La comparazione vi lascerà senza parole.
Il mercato dell’auto, alle nostre latitudini, è crollato in una crisi con pochi precedenti storici. Il problema è legato, principalmente, a due fattori: l’aumento dei prezzi delle vetture, sotto la spinta dell’inflazione e della tecnologia alla spina, e la diminuzione del potere d’acquisto. Sembra una frase fatta, ma veramente in Italia aumenta tutto ma non si alzano gli stipendi.
Rispetto a tante realtà mondiali, negli ultimi 20 anni, il Belpaese ha portato tante persone sul lastrico. Una carenza progressiva di lavoro e di guadagni ha condotto molte famiglie italiane a dover pensare alle priorità e, al momento, le macchine non lo sono più. Un tempo l’automobile era uno status symbol, oggi è diventato un mezzo per spostarsi da un punto A ad un punto B. Arrivati a questo punto molti, sotto la spinta europea, hanno scelto di non passare a nuove tecnologie, conservando la cara vecchia auto a benzina e diesel, nonostante l’aumento dei carburanti.
Per questo motivi, al momento, l’Italia ha uno dei parchi auto circolanti più vetusti d’Europa. La vendita delle auto elettriche, nel 2023, è stata pari ad una quota del 4%. Numeri che mettono in mostra una crisi che, ad altre latitudini, non esiste. Per di più con la mancanza di una fitta rete di colonnine di ricarica, in molti contesti, specialmente del Meridione e delle isole, è impensabile affrontare la transizione elettrica. Il mercato dell’auto, però, è internazionale e anche la FIAT si sta adeguando alle costose dinamiche alla spina, investendo in diversi modelli full electric.
Per i giovani è diventato difficile anche l’acquisto di una nova due ruote, figurarsi du un’auto elettrica. L’impennata dei prezzi e dell’energia, a seguito anche dell’invasione russa in Ucraina dopo i difficili anni della pandemia, ha portato l’intero car market in crisi. L’inflazione ha fatto schizzare alle stelle anche tutti i componenti. Di conseguenza anche i materiali delle vetture sono aumentati a dismisura.
Con la crisi del microchip, inoltre, sono emersi ulteriori problemi. I tempi di consegna dei veicoli sono aumentati e tanti non hanno accettato tali compromessi. Le vetture moderne sono un concentrato di tecnologia estrema. Anche in termini di sicurezza e aiuti alla guida sono molto più evolute rispetto alle vetture del passato. Vi sono tanti nuovi elementi che le rendono più comode e meno inquinanti, ma anche molto più costose.
Di questo passo le auto diventeranno un lusso esclusivo per fasce abbienti della società. Sarebbe un clamoroso passo indietro per l’umanità. In 20 anni i prezzi di molte auto sono quasi raddoppiati, con una variazione percentuale che supera abbondantemente quella della naturale inflazione. La seconda serie della FIAT Panda, nella versione base, ovvero 1.1 di cilindrata con 54 cavalli nell’allestimento Actual, nel 2004 costava nuova 7.950 euro.
La serie, attualmente, in commercio che andrà in pensione tra qualche mese, quando debutterà la quarta gen, parte da 15.500 euro. Ben 4.754 euro in più (+30,7%) rispetto ai 10.746 euro stimati dal calcolatore dell’inflazione, basato sui numeri ISTAT dal 1861 al 2022, e 7.550 in più rispetto al 2004. In sostanza servono il doppio dei soldi, ma i salari in Italia non sono aumentati di pari passo.
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