La Scuderia Ferrari ha già eguagliato un precedente negativo nella scorsa annata. In caso di mancato trionfo nel 2024 si preannuncia un disastro inedito.
La Scuderia Ferrari si prepara all’inizio della stagione numero 75 della storia della F1 con una motivazione in più. Nel 2024, infatti, si assegnerà per la settantacinquesima volta il Mondiale piloti. Oggi vi parleremo di un dato che riguarda il riconoscimento costruttori, dove la Rossa primeggia ancora con 16 trionfi, davanti a Williams a 9, McLaren e Mercedes a 8. La Rossa ha conquistato i Mondiali 1961, 1964, 1975, 1976, 1977, 1979, 1982, 1983, 1999, 2000, 2001, 2002, 2003, 2004, 2007, 2008.
Tra il 1983 e il 1999 sono intercorsi 15 anni consecutivi di insuccessi. La percezione della Rossa, ai tempi, era molto diversa rispetto a quella attuale. C’era una concezione sempre leggendaria, ma i tempi del Drake si conclusero nel 1988 e l’intero riassetto richiese molti anni prima di una completa ristrutturazione. Con Montezemolo le idee, però, erano chiare. Fu selezionata una squadra fenomenale, con a capo Jean Todt. Dall’esperienza rallistica il francese ereditò un modus operandi racing e non politico.
L’arrivo di tecnici top con Rory Byrne e Ross Brown dalla Benetton consentì alla Rossa di rilottare per un Mondiale già nel 1997. L’inserimento di Schumacher pagò e, nel 1999, nonostante l’infortunio di Silverstone, arrivò il trionfo della Rossa con il supporto di Eddie Irvine e del finlandese, Mika Salo. Iniziò un periodo d’oro per il Cavallino Rampante, coinciso con i trionfi in 5 anni successivi. La Rossa è stata battuta nella scorsa era ibrida dalla Mercedes che è arrivata a 8 Mondiali consecutivi. Il record di 6 è durato a lungo, ma Hamilton, Rosberg e Bottas hanno fatto incetta di trionfi.
La Ferrari nel 2024 potrebbe, per la prima volta nella sua storia, rimanere a bocca asciutta nei costruttori per 16 anni di fila. Sarebbe il periodo più lungo senza una vittoria mondiale. L’ultimo riconoscimento è arrivato con Felipe Massa e Kimi Raikkonen, nel 2008, due piloti ritirati. Questa la dice lunga sulla situazione disperata che ora c’è a Maranello.
Leclerc e Sainz, sulla SF-24, dovranno evitare a tutti i costi il record negativo. Negli ultimi anni non hanno avuto una vettura all’altezza per sfidare le Red Bull Racing. Il nuovo progetto sarà, completamente, nuovo. Di conseguenza potrebbe tradursi tanto in un successo tanto in un fiasco clamoroso. Le cose non sono floride nemmeno per quanto concerne il riconoscimento piloti. L’ultimo a salire sul tetto del mondo è stato Kimi Raikkonen nel 2007. Ecco l’ultimo primato stabilito dal prodotto più vincente dell’Academy della casa modenese.
Il digiuno più lungo in tal senso è stato registrato tra la P1 di Jody Scheckter del 1979 e il trionfo di Schumi nel 2000. Ventuno lunghi anni. Se non vorrà ripetere la triste statistica il monegasco, fresco di rinnovo pluriennale, dovrà superarsi in futuro. Il vantaggio della concorrenza appare essere, veramente, ampio. Nella passata stagione la Ferrari accusava diversi decimi di svantaggio rispetto alla Red Bull Racing. Sarà difficile recuperare il gap rispetto alla magnifica wing car ideata dal gruppo di tecnici capitanati da Adrian Newey.
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