Le monoposto di Formula 1 sono dei concentrati di estrema tecnologia. Ogni componente è studiato nel dettaglio per garantire la massima performance.
Nel 2022 sono state reintrodotte in Formula 1 le auto ad effetto suolo. Si tratta di una rivoluzione epocale rispetto alle vecchie wing car. Nel 1982, infatti, furono accantonate per motivi di sicurezza. Lo spettacolo non mancava, altrettanto gli incidenti. Le nuove vetture ad effetto suolo, invece, non solo risultano velocissime, ma anche piuttosto affidabili.
Grazie al fondo rimangono attaccate all’asfalto come avessero delle ventose. Lo spettacolo sarebbe dovuto accrescere, notevolmente, ma alla fine ha dominato una sola squadra. La Red Bull Racing ha stravinto il confronto con Ferrari, Mercedes e McLaren nelle ultime due annate. La wing car progettata da Adrian Newey è di una complessità enorme. In un mondo della F1 sempre più stringente, il progettista inglese è riuscito a creare un capolavoro.
Le Power Unit ibride sono rimaste le medesime della precedente era ibrida, ma la potenza di oltre 1000 cavalli è stata incasellata su un telaio avveniristico. I motori V6 sovralimentati presentano una parte elettrica da oramai dieci anni. Per il lancio delle prime vetture ibride della storia della F1 fu introdotto anche un nuovo cambio. Si passò ad un gear box con 8 marce, mentre in precedenza ne erano 6. Lewis Hamilton vuole eguagliare un altro straordinario campione della Scuderia Ferrari. Ecco di chi si tratta.
I piloti non hanno, da decenni, il cambio manuale con la leva. Riescono a cambiare marcia facilmente, usando le palette poste dietro allo sterzo. Il sistema è risultato così comodo e fluido che anche le supercar migliori al mondo hanno deciso di adottarlo. La cambiata avviene in pochissimi millisecondi, in modo da scaricare a terra la potenza e la coppia del potente motore in un lampo.
Anche la trasmissione ha un forte impatto sull’aerodinamica, perché il suo posizionamento sotto il cofano può variare molto in termini di downforce. I tecnici hanno lavorato, approfonditamente, sugli ingombri del retrotreno delle wing car.
Il cambio è fissato alla sospensione posteriore ed è realizzato in alluminio. A causa del legame con la zona posteriore della ruota, si fa riferimento alla rottura del cambio quando c’è un crash in quell’area. Basta un piccolo impatto nella zona posteriore e il danno può risultare irreversibile.
Dal 2022 è stato stabilito un numero massimo di 4 cambi per campionato, altrimenti al montaggio del quinto cambio scatta la penalità in griglia. Di sicuro le wing car attuali non sono paragonabili alle monoposto di un tempo.
Il processo di ricerca e sviluppo ha portato ad innovazioni che hanno reso anche molto più solidi gli elementi principali della vettura. Nell’arco di una stagione assistiamo sempre meno ad avarie tecniche. Un tempo erano poche le auto che non arrivavano al traguardo. Oggi è diventata una notizia se una monoposto non vede la bandiera a scacchi.
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