La Ferrari ha svelato al mondo la nuova SF-24, la monoposto con la quale andrà a caccia della rinascita. Ecco le principali novità.
Dopo mesi di attese ed indiscrezioni, la Ferrari ha finalmente tolto i veli alla SF-24, che di primi acchito colpisce per la sua bellezza e la nuova livrea. Il rosso assume più importanza, con le bande bianche e gialle che regalano un effetto unico, mentre il nero, seppur in maniera minore, è ancora presente. Dell’aspetto estetico ci interessa sino ad un certo punto, perché sono le prestazioni quelle che contano.
La SF-24 è la prima auto del Cavallino nata sotto la gestione di Frederic Vasseur, anche se non ci hanno lavorato tutti i nuovi uomini che è riuscito a strappare alla concorrenza. La rivoluzione interna è già in corso, e questa Ferrari è un assaggio di ciò che vedremo nel futuro. Intanto, è bene concentrarsi sul presente, andando a scoprire i segreti della monoposto nata per stupire.
A primo impatto, la Ferrari SF-24 colpisce per la sua bellezza estetica, ma non tanto sul fronte delle soluzioni aerodinamiche. Al contrario di quanto ci potevamo aspettare, la nuova Rossa non è affatto estrema per ciò che si vede dall’esterno, ma di innovazioni, in ogni caso, ce ne sono tantissime, e non è facile coglierle subito ad occhio nudo. Infatti, va sottolineato che è basata su un telaio del tutto nuovo e più lungo di 50 mm rispetto al passato, con la posizione dell’abitacolo che è però rimasta la stessa.
Cambio e motore sono stati arretrati, come ricorda anche “Motorsport.com“, per cercare di rendere quanto più stabile ed equilibrata possibile la monoposto. Non ci sono novità per quanto riguarda le sospensioni, con la SF-24 che mantiene il push-rod anteriore, confermato anche al posteriore.
Per quanto riguarda quest’ultimo dettaglio, pare che solo a Maranello ed alla Haas non si siano convertiti al push-rod, cosa fatta, invece, dal resto della griglia. C’è una modifica che riguarda i cinematismi della sospensione, ora spostati nella scatola della trasmissione, con il tirante che non sarà più inclinato verso la parte frontale.
In questo modo, si vuole permettere ai tecnici di lasciare più margine di manovra nella ricerca del set-up ideale, in modo da sfruttare al meglio le complicate gomme Pirelli. Non è stata copiata dalla Red Bull la famosa chiglia nella scocca, con la sospensione posteriore che ricerca un maggior effetto anti-dive, mentre il punto di attacco del triangolo superiore è più alto rispetto al modello precedente.
Per quanto riguarda la zona delle pance, si vede un concetto che è andato in direzione Red Bull, con un sottosquadro che riprende il concetto della RB19, anche se una mini-vasca sopra le pance è stata confermata, ed è lì che soffierà il by-pass duct che è stato, a propria volta, riproposto dopo aver fatto la propria comparsa lo scorso anno.
In sostanza, si vogliono riprendere i concept dell’auto campionessa del mondo, ma mantenendo un’identià da Ferrari, che non ha intenzione di copiare proprio tutto.
Il muso anteriore appare più corto e maggiormente scavato, ma la soluzione sembra essere ben diversa rispetto alla Racing Bulls, e quindi, immaginiamo anche alla Red Bull, le quali lo hanno ristretto molto. Alcune novità riguardano anche la parte ibrida della power unit, con circa un 1 kg di peso che è stato risparmiato.
Sul fronte generale, dopo tanti tentativi, pare che la nuova Rossa sia ora arrivata ad un peso di 798 kg, ovvero il minimo previsto dal regolamento. Ora, dopo tante chiacchiere, la palla passa finalmente alla pista, con il cronometro che non mente mai in queste occasioni.
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