Ayumu Sasaki è un pilota giapponese della scuderia Correos Prepago Yamaha VR46, alla prima stagione in Moto2. Sarà protagonista?
C’è un pilota giapponese molto promettente, che nella stagione 2024 del Motomondiale debutterà nella classe intermedia. Si tratta di Ayumu Sasaki, nato a Yokosuka il 4 ottobre 2000. La sua prima gara sarà nel circuito di Losail in Qatar, luogo in cui il calendario mondiale ha in programma la prima prova di un campionato che si preannuncia equilibrato ed emozionante.
Più d’uno i pretendenti alla vittoria finale. Oltre al campione in carica categoria Moto2 Pedro Acosta, troviamo infatti anche i nostri Tony Arbolino, Dennis Foggia e Celestino Vietti, senza dimenticare – tra gli altri – il brasiliano Diogo Moreira, l’americano Joe Roberts, gli spagnoli Aron Canet, Jaume Masia e Fermin Aldeguer.
Ma un posto al sole potrebbe ritagliarselo anche il giapponese Sasaki, che arriva nella classe intermedia dopo otto stagioni in Moto3. L’esperienza nei campionati mondiali dunque non gli manca, ma riuscirà a fare il salto di qualità imponendosi nella categoria superiore? Facciamo il punto su di lui, con una sintetica scheda che riassume il profilo del pilota.
Nonostante la giovane età – Sasaki è poco più che ventenne – l’esperienza è già consistente e l’abitudine all’agonismo e alle gare combattute non gli manca di certo. Alto 1,64 m per 60 kg circa di peso, forse non tutti sanno che – come tanti altri colleghi prima di lui – Ayumu ha iniziato a competere nelle minimoto. Debuttò in particolare nella Daijiro 74 cup in Giappone e questo evento fu soltanto il primo di una lunga serie di competizioni nazionali.
Ayumu Sasaki vanta esperienze anche nella Asia Talent Cup, nella MotoGP Rookies Cup e nella categoria Moto3 del campionato spagnolo Velocità. Sopra abbiamo accennato alle sue otto stagioni in Moto3: ebbene risale al 2016 l’approdo a questa categoria del Motomondiale, anno in cui debuttò in Malesia in sostituzione del nostro Enea Bastianini sulla Honda NSF250R del team Gresini Racing.
Fu l’inizio di un percorso in cui Ayumu riuscì a poco a poco ad inserirsi tra i nomi di punta della categoria, partendo dalle retrovie ma inserendosi spesso nelle prime posizioni, nelle ultime tre stagioni. Nel 2024 correrà in Moto2 con il team Correos Prepago Yamaha VR46, nella stessa categoria di tanti italiani come per esempio Tony Arbolino.
Se il giovane pilota giapponese è riuscito ad approdare nella classe intermedia, coltivando ambizioni di fare bene anche quest’anno, il merito è tutto suo. In particolare risaltano gli esiti delle gare dell’ultima stagione in Moto3, dove Ayumu Sasaki è riuscito ad ottenere il secondo posto finale nella classifica mondiale. Per lui 268 punti in totale, tanti piazzamenti di lusso ma una sola vittoria – peraltro nell’ultimo GP della stagione, quello della Comunità Valenciana.
Da notare brevemente che già nella penultima e terzultima stagione, Ayumu Sasaki aveva mostrato segnali di grande crescita. Nel 2021 ebbe risultati incoraggianti e il nono posto assoluto. Mentre nel 2022 l’unione con lo Sterilgarda Max Racing Team fu proficua: due pole, nove podi e le vittorie ad Assen e in Austria evidenziavano un talento cristallino.
Con il team Correos Prepago Yamaha VR46 il giapponese avrà il 22 come numero di gara. Perché proprio questa scelta? Ebbene, spiegazioni ufficiali al momento non ve ne sono e, d’altronde, da buon pilota orientale qual è, Sasaki conserva un certa dose di privacy che in fondo, nel mondo dello sport agonistico, non guasta.
Si potrebbe ipotizzare che il numero sia legato al totale dei podi finora conquistati da Sasaki, ovvero 22, oppure al fatto che corre in Moto2 dopo essere arrivato secondo nella scorsa stagione.
Detto numero è una novità perché Ayumu Sasaki lo scorso anno correva con il 71, proprio quel numero che da tempo è già di Dennis Foggia – suo rivale nella classe intermedia.
Il giapponese è un pilota poco appariscente, un ragazzo che bada molto più alla sostanza che alla forma e che, in corso di gara, spicca per razionalità e scelte sempre piuttosto lucide, fatte sempre secondo un rischio calcolato e mai forzando troppo sul pedale – rischiando la caduta. La sua capacità di gestire la tensione e lo stress è encomiabile.
Ayumu Sasaki spicca altresì per regolarità e buona condotta di gara, uno sportivo che sa premere l’acceleratore quando serve, per tentare il sorpasso e salire di posizione ma che sa anche quando è preferibile una strategia conservativa, nelle fasi più tese di un GP.
La sua regolarità e costanza nelle prestazioni è testimoniata in particolare dall’ultima stagione, in cui Sasaki ha ottenuto una sequela di secondi posti e piazzamenti in zona podio, ma centrando una sola volta la vittoria.
I curiosi resteranno delusi, in quanto i numeri esatti sui compensi di Ayumu Sasaki non si conoscono. Tuttavia i giornalisti del settore stimano che lo stipendio medio di un pilota di Moto2 oscilli tra un minimo di 100 e un massimo di 150 mila euro all’anno. Per Sasaki l’obiettivo è farsi notare in positivo nella classe intermedia, per provare poi a spiccare il volo nella classe regina, in cui sono previsti contratti milionari.
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