La Red Bull ha stregato il paddock con le aggressive forme della RB20, che però potrebbero presto cambiare del tutto. Ecco i dettagli.
Tutti i team hanno presentato le loro nuove monoposto, ed ora sarà la pista a stabilire quella che sarà davanti a tutti. La Red Bull ha chiuso il giro di unveiling stregando tutti per il design scelto da Adrian Newey, che pochi giorni fa si era detto preoccupato a causa di un’evoluzione forse troppo conservativa sulla RB20, che invece, sin dalla sua prima apparsa nello shakedown di Silverstone, ha spaventato la concorrenza.
Va detto che a causa delle tecniche utilizzate con photoshop e gestione delle ombre, della zona della pancia laterale non si è capito troppo, se non che la posizione del vassoio situato all’ingresso delle bocche dei radiatori è stato posizionato in alto e non in basso. Il concept scelto per quanto riguarda le fiancate ricorda quello zeropod che non ha funzionato sulla Mercedes, e che Newey sembra aver scelto per dimostrare alle rivali che, sulla RB20, può essere invece efficiente.
L’undercut sotto le fiancate è stato ulteriormente accentuato, ed è evidente che, almeno dal punto di vista visivo, la Red Bull appaia un’auto di almeno un anno avanti rispetto a tutte le concorrenti. Secondo quelle che sono le ultime indiscrezioni, le novità potrebbero non essere finite, visto che il team di Milton Keynes starebbe pensando ad un ulteriore step evolutivo. Ecco cosa sta bollendo in pentola.
Max Verstappen ha dichiarato che uno dei motivi per cui ama la Red Bull è la costante voglia di crescere ed innovare, senza mai adagiarsi sugli allori grazie al grande vantaggio accumulato. Ebbene, questo concetto viene ulteriormente valorizzato da quanto riportato da “Autosport“, secondo cui la RB20 implementerà il concetto Mercedes già alla quarta gara, al Gran Premio del Giappone che si correrà a Suzuka.
Al contrario del passato, la tappa nipponica, che solitamente si corre tra settembre ed ottobre, è stata anticipata in calendario, e quello sarà un week-end tutto da seguire. A quanto pare, proprio a casa della Honda, la RB20 completerà la trasformazione nel concetto zeropod, portando le pance laterali ad essere quasi inesistenti.
La sensazione è che il team di Milton Keynes abbia scovato il metodo per far funzionare questo concept tanto intrigante quanto complesso da mettere a punto, con la Mercedes che lo aveva abbandonato lo scorso anno a Monte-Carlo, portando un pacchetto più vicino a quanto fatto dalla Red Bull stessa.
Questa notizia ci fa intendere che la RB20 in versione base correrà solamente le prime tre gare, in Bahrain, in Arabia Saudita ed in Australia, per poi cedere il passo alla versione evoluta. Adrian Newey aveva detto qualche tempo fa che il suo progetto e quelli iniziali di Mercedes e Ferrari avevano delle caratteristiche molto valide, affermando di non sapere quale dei tre, se portato al massimo dell’efficienza, potesse essere il migliore.
Resta incredibile far notare che sia la Ferrari che la Mercedes abbiano deciso di bocciare i loro progetti per seguire quelli dei campioni del mondo, che per evitare copie, hanno scelto di riprendere un concetto del passato, e di evolverlo a modo loro.
Certo è che, se dovesse funzionare, Toto Wolff ed i suoi uomini prenderebbero una mazzata di proporzioni enormi, perché gli anglo-austriaci dimostrerebbero che l’iniziale intuizione di Mike Elliott, poi licenziato dalla stessa Mercedes per i progetti fallimentari da lui avallati, poteva portare a grandi risultati. A darci una prima risposta saranno i primi test del Bahrain, ma per un giudizio definitivo, occorrerà attendere il week-end del 5-7 aprile, quando il Circus sarà di scena a Suzuka.
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