In MotoGP vi sono state rivalità accesissime tra italiani. Nel pieno della lotta tra Valentino Rossi e Max Biaggi si inserì Capirossi in diverse occasioni.
Gli anni di Rossi, Capirossi e Biaggi rappresentarono un perfetto connubio tra odio sportivo e talento nostrano ai massimi livelli. La classe 500 prima e, in seguito, la MotoGP certificarono la bontà del scuola italiana dei tempi. Capirossi è, ancora oggi, il più giovane vincitore di un titolo mondiale in 125, mentre Biaggi era il mattatore della classe di mezzo con Aprilia.
Le classi propedeutiche alla MotoGP di un tempo non erano, minimamente, paragonabili per competitività alle attuali Moto3 e Moto2. Un tempo i campioni che emergevano dalla 125 e dalla 250 erano già fenomeni destinati a fare grandi cose in top class. Valentino Rossi arrivò come un fulmine a squarciare dei paradigmi che rendevano il Motomondiale una disciplina di nicchia. Solo una ristretta cerchia di appassionati era, realmente, interessata alle battaglie degli storici campioni delle due ruote, come Mick Doohan.
Lo stile del Dottore svecchiò un mondo che aveva bisogno di una rivoluzione totale. Le sfide ai vertici con il Corsaro romano e il mastino di Castel San Pietro Terme portarono l’hype a 1000 in Italia. Le super sfide continuarono con altri grandi interpreti in seguito, come Hayden, Stoner, Lorenzo, Pedrosa, sino all’epoca dei Dovizioso e Marquez. La nostalgia per quella classe regina più genuina e con meno elettronica è grande in coloro che hanno avuto il piacere di assistere ai duelli tra i rivali di Honda, Yamaha con l’inserimento, non così sporadico, del numero 65 della Ducati.
Loris Capirossi è stato un uomo fondamentale nel percorso di crescita della casa di Borgo Panigale in MotoGP. Si aggiudicò, in sella alla Ducati Desmosedici, il primo Gran Premio della storia sul circuito di Catalogna. Non accadeva dal lontano 1976 che un pilota italiano vincesse un Gran Premio su una moto italiana nella classe regina. Pecco Bagnaia ha avuto un red carpet spianato, anche grazie al lavoro di super piloti con Capirex.
Nella stagione 2001, 2003 e 2006 il centauro con il numero 65 dimostrò tutto il suo valore anche in top class. Il primato per la più alta velocità di punta registrata in pista, ai tempi, lo marcò in Ducati proprio Capirex nel 2003. La Rossa ha sempre goduto di una straordinaria potenza del motore. Dopo una prima annata brillante in sella alla Desmosedici, i fan di Loris avevano sperato in una battaglia accesa per il Mondiale con Valentino Rossi.
Il talento cristallino del 46 emerse in Yamaha, esattamente come in Honda. Ai tempi il Dottore era, assolutamente, ingiocabile. Al microfono di Terruzzi, in una intervista rilasciata al Corriere della Sera, Capirossi ha annunciato: “Se mi è mai capitato di provare invidia per Valentino, anche solo per un momento? No, mai. Valentino è stato semplicemente più bravo di me. Formidabile in pista e magari, a differenza mia, molto categorico nelle sue scelte. Cambiando team, scegliendo le persone che avrebbero collaborato con lui. Io ero più accomodante. È passato alle auto e smetterà di correre a 50, a 60 anni. Ha una passione, una vitalità senza fondo. Valentino è eterno“.
Lewis Hamilton è ormai pronto per sbarcare in Ferrari, ma a partire dal 2025 dovrà…
Il mondiale di F1 sbarca a Las Vegas e scoppiano subito le polemiche. La Red…
In top class ci sarà uno stravolgimento naturale dopo la caduta dal trono di Bagnaia.…
Lewis Hamilton sta per lasciare la Mercedes per passare in Ferrari, ma dopo Interlagos ha…
La MotoGP introdurrà una grande novità nel 2025, ma Pecco Bagnaia si è detto subito…
La Lotus sembrava decisa nel puntare solamente sui modelli elettrici, ma qualcosa sta cambiando. Le…