Le auto di F1 sono gioielli senza eguali, ed ora andreo a dare un’occhiata al discorso gomme. Ecco quali sono le distanze percorribili.
Il mondiale di F1 sta per ripartire dal Bahrain, dove la prossima settimana si correrà la prima tappa stagionale. In queste ore, sono in corso proprio su questa pista i test invernali, con la Red Bull e Max Verstappen che hanno già fatto capire chi comanda. La nuova RB20 è un gioiello di tecnologia, che sul fronte del passo gara e della gestione delle gomme pare aver ampliato, ancor di più, il margine che aveva la passata stagione sui rivali.
Le gomme sono un aspetto fondamentale per ciò che riguarda la F1 odierna, e diverse volte, da quando è arrivata la Pirelli, a portare a casa le vittorie di tappa è capitato che non fosse la vettura più rapida in prestazione pura, ma quella in grado di evitare un degrado degli pneumatici gestendoli al meglio, cosa che, di certo, può andare anche contro lo spirito sportivo, visto che a trionfare dovrebbe sempre essere l’auto più performante.
In F1 è difficile parlare di un chilometraggio esatto che può essere coperto dagli pneumatici, dal momento che vengono offerte diverse mescole dalla Pirelli, che è subentrata alla Bridgestone a partire dal 2011. Negli ultimi anni del costruttore giapponese, come ricorderete, le gomme potevano anche completare tutti i 300 km delle gare senza essere sostituite, e veniva effettuato un solo pit-stop obbligatorio per il cambio di mescola.
Da quando è entrata la Pirelli la situazione è cambiata, con la FIA che nei primi anni ha richiesto la realizzazione di gomme molto più soggette a degrado, in modo da aumentare i pit-stop da effettuare e lo spettacolo. In stagioni come il 2011 ed il 2013 non era raro assistere anche a 3-4 soste, con gomme che dopo 50 km andavano in crisi. In seguito, e ci verrebbe da dire per fortuna, la situazione si è stabilizzata, ed in media una gomma può andare a percorrere molti più chilometri.
Quella che ne fa di più è sempre la Hard a banda bianca, con la quale a volte si potrebbe percorrere anche tutta la gara, ma che, in generale, almeno 200 km può coprirli. Più breve è la vita della Media a banda gialla, mentre la Soft, riconoscibile dalla banda rossa, è quella che viene sfruttata in qualifica, che garantisce maggiori livelli di grip, ma che tende ad andare in difficoltà dopo un chilometraggio percorso molto più basso. Un’altra variabile importante è quella relativa alle piste dove si gareggia, che influenzano molto il degrado.
Ad esempio, la nuova stagione di F1 inizierà in Bahrain, una pista dove si è sempre costretti ad effettuare almeno due soste per via di un degrado piuttosto elevato. A Monza si fa di solito una sola sosta, così come su altre piste, e questo ci fa capire quanto la durata della vita di una gomma possa così variare da pista a pista, senza potervi dare un dato certo e definitivo.
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