La Red Bull si è presentata ai test di Sakhir svelando le forme della RB20, che ha spaventato i rivali. Il dettaglio che ricorda Ferrari.
La F1 è ufficialmente tornata dopo quasi tre mesi di pausa, e sul tracciato di Sakhir hanno preso il via i tre giorni di test pre-stagionali. La Red Bull ha subito spaventato la concorrenza con nuova RB20, finalmente in mostra nella sua configurazione ufficiale. Il team di Milton Keynes ha presentato quella che è una vera e propria rivoluzione sul fronte aerodinamico rispetto all’auto che ha dominato la passata stagione, una scelta aggressiva che fa capire quanto i campioni del mondo vogliano aumentare ancor di più il loro vantaggio.
Anche a livello visivo, nessuno è riuscito a tirare fuori qualcosa di così estremo come fatto da Newey e Pierre Waché, il che rende bene l’idea di quanto sia grande il vantaggio della Red Bull su queste monoposto ad effetto suolo. Nelle prossime righe, analizzeremo un’interessante soluzione che è emersa nei test di Sakhir, e che ricorda quanto si è già visto sulla Ferrari, con un funzionamento tutto da chiarire.
Red Bull, ecco come la RB20 ha ripreso il by-pass duct
La Red Bull RB20 è un vero e proprio gioiello, e sulle colonne di “Motorsport.com” sono stati notati alcuni aspetti molto interessanti. Adrian Newey ha deciso di chiudere quasi del tutto l’inlet della pancia per il raffreddamento dei radiatori, in modo da rendere ancor più efficiente la vettura. Il vassoio che tutti hanno sotto all’imboccatura della pancia è stato ribaltato ed è stato posizionato nella parte più elevata, e c’è da dire che siamo di fronte ad una rivoluzione, e non certo ad una copia della Mercedes zeropod.
Tuttavia, a sorprendere molto è una scelta che ricorda quello che è il by-pass duct scelto lo scorso anno dalla Ferrari, e riproposto anche sulla SF-24 di quest’anno. Infatti, la presa d’aria verticale, che inizialmente era stata identificata come la bocca dei radiatori a causa delle scarse immagini disponibili in fase di presentazione, dovrebbe essere il condotto del by-pass duct stesso.
Sulla Ferrari si capisce bene dove sfoghi l’aria raccolta nella parte bassa, dal momento che è stato creato un soffiaggio con l’attaccatura dell’Halo, una soluzione inedita e molto interessante. Tuttavia, sulla Red Bull non è ancora chiaro dove vada a sfogare questa soluzione, ed è probabile che se ne possa sapere qualcosa in più nelle prossime giornate, anche grazie a maggiori immagini che verranno scattate alla RB20.
Un’altra delle soluzioni più interessanti è quella delle prese d’aria che troviamo all’interno dei cannoni posti nella parte del cofano motore. Essa potrebbe alimentare il cofano nell’operazione di espulsione di aria calda che fuoriesce dalla power unit Honda, ma non è da escludere che Newey abbia pensato anche a qualche altra genialata. Nei prossimi giorni ne capiremo di più, ma ciò che è certo è che siamo di fronte all’ennesimo capolavoro, che al Gran Premio del Giappone, previsto ad aprile, dovrebbe cambiare ulteriormente.