Fabio Quartararo, iridato nel 2021, sembra ancora lontano dalla possibilità di lottare contro le Ducati nel 2024. Ecco cosa ha rivelato.
Fabio Quartararo e Pecco Bagnaia si sono sfidati, sino all’ultimo atto, nel campionato di MotoGP del 2022. La squadra italiana mise a disposizione del centauro torinese una Desmosedici, nettamente, più forte della Yamaha M1 del francese. Nella seconda parte di stagione la differenza risultò lampante. Il nativo di Nizza non potette replicare alla rimonta del pilota ufficiale del team factory emiliano.
Da allora El Diablo non è stato più lo stesso. Lo smacco di aver perso un titolo che sembrava già cucito sulla sua pelle fu notevole. Nessuno aveva rimontato un tale quantitativo di punti nella storia della MotoGP e Bagnaia fece l’impresa. Il francese è stato convinto a rimanere in Yamaha con promesse sul futuro miglioramento della moto. Sono passati due anni e i risultati sono stati deludenti a causa di una mancanza di potenza rispetto al motore della Ducati.
Nella passata stagione ha siglato appena due terze posizioni, registrando un totale di 167 punti. Un bottino misero che lo ha fissato alla decima posizione della graduatoria. Bagnaia, con la sua Ducati Desmosedici, ha ottenuto 467 punti. Una differenza abissale che sta facendo riflettere il talento della Costa Azzurra in ottica futura. Nei primi test prestagionali sono emersi limiti oggettivi, nonostante l’arrivo di nuovi tecnici.
L’annuncio di Fabio Quartararo
Il rider di punta della Yamaha ha chiuso i test in quattordicesima posizione, osservando a debita distanza il tempone marcato da Pecco Bagnaia nella giornata conclusiva delle prove in Qatar. Nonostante le concessioni, per il numero 20 appare impossibile impensierire il numero 1. A Motosan il rider della Yamaha ha spiegato che ha raccolto dati utili in vista del weekend inaugurale della stagione, ma c’è ancora tanto lavoro da fare sulla M1.
I progressi tra la prima e la seconda giornata di test, sul circuito di Losail, sono stati minimi, anche se le condizioni della pista erano risultate migliori. La M1 ha ancora un pesante deficit di potenza e una delle cose da migliorare ruota intorno al deterioramento degli pneumatici. In termini di grip non vi sono stati evidenti passi in avanti. “Gli altri hanno fatto meglio di noi durante l’inverno – ha tuonato El Diablo – la speranza è che tra due settimane, quando torneremo qui, le condizioni della pista siano diverse e più adatte a noi“.
L’ex ingegnere della Ducati, Max Bartolini, rappresenta una delle armi in più del 2024. “Le concessioni e la loro presenza sono un aiuto. Fa piacere avere nel gruppo qualcuno che fino a pochi mesi fa era nella squadra più forte di tutti – ha sancito il francese – ci vorranno almeno tre o quattro mesi. Personalmente ho molta fiducia nel progetto. Nonostante il momento sia difficile, l’azienda sta facendo tutto il possibile. Penso solo a come migliorare la moto“. Qualora non dovessero arrivare i risultati sperati, a fine anno, potrebbe anche guardarsi intorno alla ricerca di una nuova squadra.